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Casa: il “Decreto Sicurezza" e dell’odio è l’espressione più pura della Destra (a)Sociale al Governo

La nostra opinione sulla Relazione della Cassazione che ha smontato il Decreto Sicurezza del Governo Meloni e sulla funzione della repressione del Diritto alla Casa.

Nazionale -

Leggere le circa 10 pagine della Relazione 33/2025 della Cassazione, dedicate ai nuovi reati di occupazione contenuti nel Decreto Sicurezza del Governo Meloni, ci confermano quanto sostenuto nel corso dell’ultimo anno e, in parte, della nostra Storia.

La Cassazione non ha smontato il Decreto Sicurezza solo nel metodo (da regime aggiungiamo noi) ma anche e soprattutto nel merito e facendolo, ha riaffermato la sacralità del Diritto all’Abitare. Per la precisione lo fa a pagina 32, ove ricorda agli estensori del testo che secondo la Corte Costituzionale, il diritto all’abitazione: “rientra fra i requisiti essenziali caratterizzanti la socialità cui si conforma lo Stato democratico voluto dalla Costituzione” ed è “incluso nel catalogo dei diritti inviolabili (Corte Cost. n. 44 del 2020”). Diverte tra l’altro leggere fra le righe una sottile bordata alla propaganda di regime: il relatore infatti ricorda come il furto sia tipico di un bene mobile, mentre una casa appartiene quasi per antonomasia al novero dei beni immobili. Ma la propaganda, si sa, assolve a una o più funzioni, ed ecco che i timori ed i sospetti riguardo ai pericoli di un’applicazione sovra estesa delle nuove incriminazioni sono reali e non frutto delle paranoie di quei movimenti che tanto si sono battuti e si battono per la difesa e l’affermazione di un Diritto oggi negato e non esigibile (a differenza del Diritto Proprietario che di garanzie ne ha forse troppe).

E proprio l’incriminazione con un reato duramente punito, denunciando ad esempio un inquilino a fine locazione, o un padre di famiglia sfrattato per morosità, che risponde a quelle esigenze di racconto cui il Governo si interessa maggiormente. Quello di una società blindata, centrata sul piano dell’ordine individuale e della doppia morale che da sempre la Destra cerca di infliggerci (o con la quale affliggerci): quella secondo cui loro sono sempre innocenti e noi sempre colpevoli, anche se la nostra colpa è essere poveri, bella destra Sociale! Ecco perché la figura dello sfrattato, che una volta raccoglieva solidarietà (almeno quella) oggi è una di quelle più detestate. Perché quell’odio distrae e la distrazione assolve da colpe ben più gravi, come quella di aver lasciato la maggior parte delle 5 milioni di famiglie povere di questo paese a combattere da soli gli affitti insostenibili che l’attuale e fallimentare norma sui canoni impone.

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