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Argomento:

Il futuro di Acquedotto Pugliese

Responsabilità politiche di un’emergenza pilotata.

Bari -

Nel giro di poche settimane la politica regionale ha accelerato un dibattito tutto interno a se stessa sul futuro dell’Acquedotto Pugliese. Un ritardo sull’agenda imposta dalla burocrazia, da addebitare principalmente alla Giunta Emiliano, dal momento che i termini dell’ennesima proroga di affidamento ad Aqp S.p.a. erano chiaramente noti (la dead-line del 31/12/2025 non esce oggi).

Cosi come possiamo affermare con fermezza che la Regione Puglia, a 13 anni dal risultato referendario del 2011, non solo abbia arbitrariamente scelto la strada dell’immobilismo e del mantenimento di un status quo (che era evidentemente effimero), ma che in maniera subdola attraverso una Delibera di Giunta (607 del 3 maggio 2023) nei fatti apre la strada ad un modello di multiutility che ricorda lo schema privatistico!

Come USB Puglia insieme al Coordinamento dei Lavoratori AQP, in solitudine, abbiamo chiesto ed ottenuto audizione presso le Commissioni congiunte II e V per esprimere il punto di vista e le perplessità rispetto alla proposta di legge a firma dei Consiglieri Amati e Mennea, al momento unica risposta da parte delle istituzioni ad un disastro annunciato.

Una Legge che, ribadiamo, non è quello che sarebbe a nostro parere l’orizzonte più auspicabile: la ripubblicizzazione reale dell’acquedotto con sua trasformazione in soggetto che risponde al diritto pubblico.

Per questo abbiamo sottoposto la Legge allo studio del Prof. Alberto Lucarelli (Ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Napoli) che ha curato il processo di ripubblicizzazione dell’Acquedotto Napoletano nel 2012 e che partecipando nel 2018 ad un tavolo paritetico tra Regione Puglia e Comitato Pugliese Acqua Bene Comune aveva depositato con quest’ultimo una proposta di delibera regionale volta alla trasformazione di Aqp S.p.a. in Consorzio pubblico.

Le nostre preoccupazioni e perplessità sembrano aver trovato risposta nelle Commissioni Consigliari, come l’impegno a rendere inalienabili per i Comuni le azioni societarie che potrebbero vedersi erogate.

Noi intendiamo lottare fino allo stremo per salvaguardare AQP e il Bene Pubblico!

In ultimo ci è dispiaciuto molto pendere atto che i sindacati confederali non abbiano voluto intervenire nelle audizioni fino ad oggi, anche perché, seppur insensibili a cosa possa comportare una cambio di assetto societario rispetto alla tutela di un bene comune quale l’acqua, almeno dovrebbero porre domande rispetto a cosa possa comportare per le tutele dei lavoratori e delle lavoratrici di Aqp, come stiamo facendo noi e non limitarsi a chiedere di istituire tavoli e tavolini che servono solo a vendere fumo a giochi ormai fatti.

USB LP Puglia
USB Coordinamento Lavoratori AQP