Il governo annuncia nuove misure in materia di sicurezza, destinate a non produrre effetti esattamente come le precedenti
Comincia a farsi strada l’idea che le proposte dell’USB debbano essere prese in considerazione.
Senza dare potere ai lavoratori e ai loro rappresentanti non ci sarà mai nessun avanzamento vero in materia di sicurezza sul lavoro. Per questo è fondamentale aumentare l’agibilità degli RLS, sottrarli alla ricattabilità e alle rappresaglie dei padroni, dargli la possibilità di agire le procedure d’urgenza e favorire una loro maggiore formazione.
A questo vanno aggiunti l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, una profonda riforma del sistema degli appalti, la lotta alla precarietà e il superamento della legge Bossi Fini, che vincola il permesso di soggiorno al contratto di lavoro.
Questi, sinteticamente, i temi rappresentati dall'Usb all'incontro tenutosi oggi a palazzo Chigi alla presenza della Presidente del Consiglio Meloni.
Mentre aumentano anche nel 2024 le morti sul lavoro e le denunce per malattie professionali, da parte del governo sono state annunciati nuovi incentivi per le imprese che investono in sicurezza. In pratica, con i fondi dell’INAIL che appartengono ai lavoratori, si sosterranno quelle imprese che vorranno applicare le normative previste in materia di sicurezza del lavoro!
Nell’incontro al quale erano presenti diversi ministri si è respirato, tuttavia, un clima di apparente disponibilità del governo a considerare le proposte avanzate dalle organizzazioni sindacali, comprese quelle dell’USB. Per la prima volta si è registrata un’attenzione al tema del rafforzamento del ruolo degli RLS; per la prima volta il governo ha risposto di essere disponibile a ridiscutere del sistema degli appalti; e per la prima volta in materia di omicidio sul lavoro c’è stato un atteggiamento di attenzione. L’USB ha sottolineato come sia paradossale che lo stesso governo abbia introdotto di recente ben 14 nuovi reati con il famigerato decreto sicurezza, ma quando si tratta di introdurre l’omicidio sul lavoro diventa improvvisamente garantista e contrario alla penalizzazione dei fenomeni sociali.
È come se i ministri fossero consapevoli che anche queste ulteriori misure – è almeno la terza volta che il governo Meloni interviene sul tema – siano destinate a non sortire alcun effetto sensibile. Ed è come se, a furia di insistere, si andasse consolidando l’idea che gli argomenti dell’USB (omicidio sul lavoro, più potere agli RLS, profonda revisione del sistema degli appalti) prima o poi dovranno essere affrontati. La lotta è ancora molto lunga ma noi non abbiamo deciso di mollare!