Il lavoro ripudia la guerra: il manifesto per un diritto del lavoro della pace lanciato da USB e Ceing
USB e CEING (CENTRO STUDI INIZIATIVA GIURIDICA) lanciano il “Manifesto per un diritto del lavoro della pace” sottoscritto da associazioni, costituzionalisti, giuristi, avvocati del lavoro, sindacalisti ed esponenti di movimenti.
Oggi l’uso della forza armata sembra costituire l’unico mezzo per la risoluzione dei conflitti, il piano di riarmo deciso dall’UE e l’aumento delle spese militari della NATO sono destinati a sottrarre risorse ai beni pubblici essenziali e costituiscono una condanna al precariato e allo sfruttamento per lavoratrici e lavoratori.
Sta crescendo nel nostro Paese la volontà di tanti lavoratori e lavoratrici di non collaborare con il piano di riarmo e con l’economia di guerra. Questa non collaborazione si manifesta con l’esercizio del diritto di sciopero o con la volontà di dichiararsi obiettori di coscienza rifiutando di effettuare la propria prestazione lavorativa in ambito coinvolti con la guerra e gli armamenti. Il Manifesto pertanto non è uno dei tanti appelli contro la guerra. Ma costituisce un supporto giuridico fondato su principi costituzionali e sul diritto internazionale a chi concretamente rifiuta di collaborare con l’economia e la cultura della guerra.
Il movimento sindacale, con il sostegno delle forze della società civile che hanno a cuore la pace e il disarmo, ha il dovere di dare una risposta all’altezza dei tempi: con il libero esercizio del diritto di sciopero e di ogni azione collettiva di lotta svincolate dai limiti imposti dalla legge 46/90, perché il trasporto e la movimentazione di armi che non possono certo essere definiti “servizi pubblici essenziali”.
Deve essere garantito il diritto di lavoratori e lavoratrici a dichiararsi obiettori di coscienza per convincimenti morali, filosofici o religiosi, rifiutando di effettuare la propria prestazione lavorativa se questa è connessa direttamente o indirettamente con le armi e la guerra.
Lo sciopero, la disobbedienza, l’azione collettiva ed il rifiuto individuale da parte dei lavoratori e delle lavoratrici sono la più efficace forma di lotta nonviolenta e possono fermare guerra e riarmo, consentendo alla Repubblica, fondata sul lavoro, di ripudiare la guerra e bandirla dalla storia.
Il Manifesto è pubblico su www.usb.it con la lista dei sottoscrittori completa.
Per aderire: illavororipudialaguerra@gmail.com
Firmatari:
Alessandra Algostino (costituzionalista – Università Torino)- Michela Arricale (avv. Co-Presidente CRED) – Olivia Bonardi ( giuslavorista, Università di Milano) – Silvia Borelli (giuslavorista Università di Ferrara) -Marina Boscaino (Portavoce dei Comitati contro ogni Autonomia differenziata) – Piera Campanella (giuslavorista, Università di Urbino) – Giulio Centamore (giuslavorista Università di Bologna) - Chiara Colasurdo (avv. CEING) – Andrea Danilo Conte (avv. CEING) - Antonello Ciervo (costituzionalista) – Giorgio Cremaschi (sindacalista) - Claudio De Fiores (Presidente Centro Riforma dello Stato, costituzionalista) - Aurora D’Agostino (copresidente Associazione Giuristi Democratici) - Beniamino Deidda (magistrato, ex Procuratore generale Firenze) – Antonio Di Stasi (giuslavorista Università Politecnica delle Marche) - Riccardo Faranda (avv. CEING) - Cristiano Fiorentini (Es. Naz. USB) - Domenico Gallo (magistrato, già Consigliere Corte di Cassazione) – Andrea Guazzarotti (costituzionalista Università Ferrara) -Carlo Guglielmi (avv. CEING) - Roberto Lamacchia (copresidente Associazione Giuristi Democratici) – Antonio Loffredo (giuslavorista Università di Siena) - Guido Lutrario (Es. Naz. USB) – ⁹Fabio Marcelli (giurista internazionalista Co-Presidente CRED) – Federico Martelloni (giuslavorista Università Bologna) - Roberto Musacchio (già parlamentare europeo) – Valeria Nuzzo (giuslavorista Università Campania) - Giovanni Orlandini (giuslavorista Università Siena) - Francesco Pallante (costituzionalista Università Torino) – Paola Palmieri (Cons. Cnel per USB) - Alberto Piccinini (Presidente Comma 2) - Giancarlo Piccinni (Presidente Fondazione Don Tonino Bello) – Franco Russo (già parlamentare, CEING) - Giovanni Russo Spena (già parlamentare) – Arturo Salerni (avv. CEING) - Jacobo Sanchez (avv. CEING), Simone Siliani (Direttore Fondazione Finanza Etica) - Carlo Sorgi (magistrato, già Presidente Tribunale Lavoro Bologna) – Francesco Staccioli (Es. Naz. USB) - Anna Luisa Terzi (magistrato, già Consigliere Corte appello Trento) - Anna Fasano (presidente Banca Etica) - Tano D'amico (Fotografo) – Associazione Comma 2 – Associazione Giuristi Democratici - Pax Christi Italia