Il Ministro Salvini precetta uno sciopero regolare e riduce l’astensione da 24 a 4 ore. Rifiutiamo la riduzione illegittima e sfidiamo il Ministro anti-sciopero il 15 dicembre prossimo
La precettazione da parte del Ministro dei Trasporti Salvini dello sciopero nazionale del TPL di 24 ore, regolarmente indetto dalle sigle dei sindacati di base, altamente rappresentativi nel settore, è tutt’altro che inaspettata. Ciò, però, non toglie la gravità di quanto deciso da Salvini, interprete da padrone delle ferriere dell’art.8 della L.146/90.
Le motivazioni addotte da Salvini per giustificare l’intervento di riduzione della astensione dal lavoro in programma, un potere del Ministro che la legge prevede solo per situazioni eccezionali, sono invece ridicole e suonano come un vero e proprio oltraggio all’esercizio di un diritto costituzionale. Va sottolineato come questo sciopero sia stato indetto più di un mese fa, prima persino di quello di Cigl e Uil, nel pieno rispetto delle più restrittive norme in Europa per l’effettuazione di uno sciopero. Significativo a tale proposito il fatto che la Commissione di Garanzia non ha mosso il benché minimo rilievo alla proclamazione dello sciopero del TPL del 27.11.2023.
Le Associazioni Datoriali, Astra, Anav e Agens, le quali invece continuano a tagliare linee e servizi, a contestare i delegati che chiedono il rispetto di norme sulla sicurezza e a tagliare i salari ai lavoratori e lavoratrici, oltre a rifiutare qualsiasi confronto, come oggi asserito impunemente al ministero, le sigle dei sindacati di base, sentitamente ringraziano il ministro che lancia la sua personale campagna elettorale mettendosi al loro servizio. Ma evidentemente mai sazie, una delle associazioni datoriale del trasporto pubblico, Agens, si fa addirittura parte attiva di un progetto di legge riguardo un’ulteriore stretta all’esercizio dello sciopero.
Non va mai dimenticato che tutta questa prova muscolare viene garantita dalle esose multe pecuniarie che gravano su ogni lavoratore o lavoratrice che non dovessero obbedire all’ordinanza del Ministro.
E’ oramai evidente che il problema è diventato politico: accettare la riduzione imposta nell’ordinanza sarebbe a nostro avviso come fare propria l'idea che un Ministro consideri il diritto di sciopero alla stregua di una propria concessione ai sindacati, tanto da considerarne “eccessiva” la durata di 24 ore.
Per questo motivo, le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno deciso unitariamente di RIFIUTARE la riduzione e di SPOSTARE lo sciopero nazionale di 24 ore di tutto il trasporto pubblico locale al 15 dicembre prossimo, sfidando il Ministro Salvini sul terreno dei diritti costituzionali, oltre che nel merito delle questioni poste dalle istanze dei lavoratori, ignorate dalle controparti datoriali e dal responsabile del dicastero dei trasporti.
Non è più tollerabile che questo avvenga senza che i lavoratori e l’intera società che SI RICONOSCE nei valori della Carta Costituzionale e che la continuerà a difendere, prendano una esplicita posizione contro questa palese aggressione a uno dei diritti costituzionali più importanti.
ADL Cobas – COBAS Lavoro Privato – SGB –CUB Trasporti - USB Lavoro Privato