ILVA: PAPI (USB), COSA ASPETTA IL GOVERNO A DECIDERE SUBITO INTERVENTO PUBBLICO E TOGLIERE AI RIVA LA PROPRIETÀ?
“Cosa si aspetta ad espropriare i Riva, a nazionalizzare l’ILVA e ad usare quanto sequestrato per il risanamento? Non si vede come i responsabili di questa situazione stiano ancora tentando in tutti i modi di mestare nel torbido, cercando di rendere ingovernabile lo stabilimento, anche attraverso le dimissioni dei quadri dalle loro funzioni, terrorizzando i dipendenti?”, è la riflessione di Emidia Papi, dell’Esecutivo nazionale USB.
“La magistratura ha scoperto e sequestrato quasi 10 miliardi alla famiglia Riva - ricorda Papi - una parte neppure tanto grande dei profitti che questi prenditori hanno realizzato con l’ILVA e che sono costati centinaia di morti sul lavoro in quegli stabilimenti e centinaia di morti da inquinamento nel territorio tarantino. Inoltre le misure di risanamento imposte nei mesi scorso dall’AIA, parziali a nostro giudizio, nelle verifiche di questi giorni risultano non essere state neppure attuate completamente”.
Prosegue la dirigente sindacale: “Il governo sta ancora riflettendo se nominare uno o due commissari, se separare o meno la gestione della fabbrica dalla proprietà; potrebbe chiedere consiglio alle migliaia di dipendenti ILVA, alle loro famiglie, ai cittadini e crediamo che tutti non avrebbero alcun dubbio”.
“I Riva, che hanno goduto per decenni dello sfruttamento, debbono togliersi di mezzo – attacca Emidia Papi - debbono pagare per tutto il male che hanno causato, come debbono pagare tutti coloro che per anni sono stati sul loro libro paga, tutti coloro che hanno prosperato sulle tragedie che hanno colpito Taranto e i lavoratori dell’ILVA chiudendo gli occhi a tutti i livelli, politico, istituzionale e sindacale”.
“L’USB ribadisce la sua richiesta di incontro al Governo e al Ministro dello Sviluppo Economico ritenendo incredibile che ancora una volta siano ascoltati coloro i quali, chi più chi meno, in questi anni hanno appoggiato o non ostacolato le malefatte dei Riva”, conclude Papi.