Infermiera aggredita nel carcere di Poggioreale durante il lavoro, USB: condizioni di lavoro inadeguate per sicurezza e sotto organico costante. Nessuna risposta dalla ASL Napoli 1
Pochi operatori e tanti pazienti detenuti. Ciò comporta scarsa assistenza, lamentele dei detenuti e conseguentemente stress per i pochi operatori sanitari oberati di lavoro, costretti ad occuparsi con pochissime unità della salute di centinaia e centinaia di pazienti per padiglione.
Ciò avviene per le scarse unità di personale operanti per conto dell'ASL Napoli 1 nel carcere di Poggioreale, una struttura che è Sovraffollata rispetto alle sue potenzialità e dove i detenuti sono stipati in condizioni inaccettabili.
Come USB Sanità abbiamo condotto in quel contesto lavorativo diverse battaglie su mancato pagamento straordinari, violazioni di ogni genere dei contratti collettivi, ferie imposte, infortuni passati come malattie, vessazioni contro il personale da parte dei dirigenti della UOC, mancanza di impianti di climatizzazione, trasferimenti negati e così via. Una costante violazione contrattuale ma anche del Decreto legislativo 81/08 per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Alla nostra O.S. praticamente quotidianamente arrivano segnalazioni simili. I problemi nel carcere di Poggioreale sono annosi e poco è stato fatto affinché la situazione complessiva migliori.
L'atteggiamento della Direzione di UOC è stato sempre poco serio, quasi sempre del tutto disinteressato a mettere gli operatori in condizione di sicurezza, nonostante ciò sia un obbligo di Legge del datore di lavoro, e soddisfare le loro richieste.
Per la direzione i dipendenti operanti nella UOC sono l'equivalente di schiavi senza diritti, non lavoratori.
Non ci sorprende quindi che si sia arrivati all'aggressione fisica. L'ultimo episodio è soltanto l'ultimo di una serie che vedono coinvolti sanitari, agenti, detenuti, che purtroppo spesso si ritrovano anche a scontrarsi per le condizioni in cui sono costretti a lavorare.
Come O.S. chiediamo l'impegno della UOC TSIP e del Ministero degli Interni nel mettere la struttura detentiva di Poggioreale in condizioni di sicurezza e salubrità per lavoratori e pazienti detenuti.
Ormai è una “guerra” aperta contro i lavoratori e le lavoratrici della sanità è l'unico arma che abbiamo per provare a difenderci è organizzarci nei luoghi di lavoro.
Scorciatoie, vie clientelari, presunte amicizie e soluzioni individuali, non hanno mai portato nessun risultato e sono complici delle condizioni che giorno dopo giorno subiamo durante il nostro lavoro.
Invitiamo i lavoratori e lavoratrici a lottare e costruire insieme a noi il sindacato USB nella sanità per cambiare radicalmente le condizioni in cui operano.
USB Campania