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INPS: I LAVORATORI PROTESTANO PER SALVAGUARDARE I SERVIZI AI CITTADINI

Roma -

Oltre 3.500 lavoratori dell’INPS hanno partecipato alle assemblee regionali, indette ieri in tutta Italia dalla RdB Pubblico Impiego, per protestare contro il nuovo assetto organizzativo delle sedi dell’Ente.

La RdB INPS critica fortemente l’abbandono un modello organizzativo adeguato, che nel 2009  ha portato ad un aumento del 10% della produttività, per affidare alla multinazionale KPMG un progetto appaltato dal costo di 17 milioni di Euro che prevede il ridimensionamento della presenza dell’Ente sul territorio ed un ritorno al lavoro parcellizzato, sul modello della fabbrica.

 

“Erano anni che non si vedevano tanti lavoratori in assemblea”, commenta Luigi Romagnoli, coordinatore nazionale della RdB INPS. “La maggior parte delle venti sedi nelle quali è in corso la fase sperimentale della riorganizzazione è stata invasa pacificamente da una marea di lavoratori preoccupati per il futuro dell’Ente previdenziale e per il peggioramento delle condizioni di lavoro”.

 

“Questa riorganizzazione – prosegue il rappresentante RdB – si inserisce nel più ampio disegno di smantellamento dello Stato Sociale, che si traduce in una minore offerta di servizi ai cittadini nella scuola, nella sanità e nella previdenza. Dopo anni di martellante campagna diffamatoria nei confronti dei lavoratori pubblici, evidentemente si giudicano maturi i tempi per un attacco a tutto campo alla Pubblica Amministrazione”.

 

Conclude Romagnoli: “La RdB vuole rompere il muro di contrapposizione tra cittadini utenti e lavoratori pubblici, per costruire una comune difesa del Welfare. Nelle prossime settimane proporremo altri momenti di mobilitazione per costringere l’amministrazione a rivedere le proprie scelte e ad aprire un confronto sindacale dal quale scaturiscano certezze sul futuro dell’INPS e sull’attività dei lavoratori”.