Jabil, fermati i licenziamenti ma la polpetta avvelenata è servita: azienda vuole cedere lo stabilimento
Il ritiro dei licenziamenti è una vittoria delle lavoratrici e dei lavoratori, ma il confronto presso la Confindustria apre ora una fase del tutto nuova: l’azienda ritira i licenziamenti, ma propone la procedura di cessione dello stabilimento.
Anche la giornata di oggi si è contraddistinta come giornata di lotta, con i lavoratori di nuovo in piazza e in strada, con le vie di Caserta bloccate dalla rabbia di persone che da anni si sentono raccontare favole.
L’incontro odierno della RSU presso confindustria Caserta però ha il sapore di un nuovo raggiro, camuffato questa volta dal gesto di Jabil, multinazionale che scappa, che bonariamente oggi racconta al tavolo di non essere più interessata ai licenziamenti: l’obbiettivo di oggi per JABIL diventa “cedere” lo stabilimento attraverso la procedura prevista dall’art.47 della legge 428/1990.
La polpetta avvelenata è quindi servita sul piatto.
Certo, riteniamo che il ritiro dei licenziamenti sia una prima vittoria delle lavoratrici e dei lavoratori, ma sappiamo tutti benissimo che dietro l’angolo, dietro questa cessione, c’è nuovamente il soggetto TME.
La regola “amico degli amici” in chiave industriale oggi di fatto viene riproposta in un ambito che rischia di essere meno drastico, ma sicuramente a senso unico. E noi non ci stiamo.
Continuiamo a ripetere che la soluzione industriale non può essere quella prospettataci. Sappiamo benissimo che quello che sta facendo JABIL è “cedere” anche i licenziamenti, perché siamo certi che l’esito industriale di questa vertenza, se messo nelle mani di TME, diventerà un baratro inesorabile sia per l’occupazione ma anche per la montagna di soldi pubblici di cui Invitalia vuole essere garante.
Oggi una cessione di azienda per noi deve avvenire solo ed esclusivamente in un quadro garantito dalle istituzioni, dove però deve sparire questo soggetto aziendale che non riteniamo assolutamente in grado di fornire le necessarie garanzie industriali alla continuità produttiva.
Il Governo intervenga o direttamente assumendo il controllo dello stabilimento o ricercando una soluzione industriale credibile sul piano strategico nazionale e di chiara vocazione industriale.
Solo in questi termini è possibile affrontare la discussione e auspichiamo che tutte le istituzioni si prodighino per lavorare in tale direzione.
USB – Lavoro Privato Nazionale
Categoria Operaia dell’Industria