Jabil: lavoratori di nuovo in lotta. Ora è chiaro a tutti: un’operazione politico-affaristica sulla pelle di 400 lavoratori
I lavoratori della Jabil di Marcianise sono tornati oggi a mobilitarsi con forza, perché la misura è colma. Dopo mesi di angoscia, bugie e promesse mancate, la vicenda assume oggi contorni scandalosi.
Mentre le famiglie dei 400 lavratori attendono risposte, viene alla luce che TME Assembly Engineering, la società individuata per rilevare lo stabilimento, ha effettuato una donazione di 30.000 euro alla Lega. Una notizia gravissima, confermata dai media e approdata oggi in Parlamento con un’interrogazione ufficiale del senatore Santillo (M5S), che chiama in causa direttamente i Ministri deputati.
Da settimane denunciamo che l’operazione TME non ha alcuna garanzia industriale: zero piano occupazionale credibile, zero capitali privati certi, zero trasparenza. L’unica cosa che c’è, a quanto pare, sono i rapporti opachi con la politica, che oggi emergono con inquietante chiarezza.
USB lo aveva detto al Ministro Urso il 16 aprile: non ci stiamo a trattare una cessione a scatola chiusa, con un soggetto privo di credibilità e sostenibilità. E avevamo chiesto un’alternativa vera, attraverso un soggetto industriale serio da selezionare con il supporto di un advisor accreditato presso il Ministero.
Oggi, alla luce di questi nuovi elementi, chiediamo:
- che il governo faccia piena chiarezza su questa vicenda e revochi immediatamente ogni trattativa con TME;
- che venga aperto un percorso pubblico e trasparente per la reindustrializzazione del sito di Marcianise;
- che si garantisca continuità occupazionale e non si giochi con il futuro di centinaia di lavoratori e famiglie.
Chi ha costruito quest’operazione deve rendere conto. Noi non resteremo a guardare.
USB – Lavoro Privato – Industria Nazionale