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La Lega propone le gabbie salariali per combattere l’inflazione: una provocazione dal sapore reazionario

Roma -

Con un Disegno di Legge presentato al Senato, la Lega propone di combattere la perdita di potere d’acquisto dei salari, causata dal forte incremento dei prezzi, con una modifica della contrattazione aziendale (quella cosiddetta di secondo livello) riparametrata in base ai contesti territoriali e, quindi, alle specifiche rilevazioni dei prezzi effettuate dall’ISTAT. Una provocazione, più che una vera e propria proposta, che la dice lunga però della indisponibilità a ragionare seriamente sulla drammatica condizione di milioni di lavoratori che stanno subendo un autentico processo di impoverimento.

Mentre l’OCSE segnala che nel secondo trimestre di quest’anno si sono registrati aumenti salariali in tutti i paesi dell’Unione Europea tranne che in Italia, al governo si esercitano in fantasiose proposte dal sapore reazionario ma anche prive di senso. L’impatto di una tale proposta, infatti, sarebbe insignificante, poiché la contrattazione aziendale riguarda appena il 5% delle aziende e non a caso il ddl della Lega prevede appena 100 milioni di euro di compensazione fiscale per i prossimi 3 anni per sostenere le imprese che volessero utilizzarlo.

C’è del razzismo in questa proposta, che si sposa ideologicamente con tutto il processo dell’autonomia differenziata e che mira a consolidare in tutto il Meridione, sancendolo per legge, un sistema di retribuzioni più basse, già in essere da sempre.

Il dato allarmante è anche la direzione di marcia sulla quale si proiettano le riflessioni delle forze di governo. Pur avendo preso atto di un clamoroso problema salariale nel Paese, decidono scientemente di evitare di affrontarlo. Con la legge di Bilancio, confermano il taglio al cuneo contributivo e accorpano le aliquote IRPEF, puntando a buttare fumo negli occhi con una misura a impatto debolissimo sulle retribuzioni. Chiudono ad ogni ipotesi di salario minimo per legge, rimandano i rinnovi contrattuali e si industriano con ipotesi “creative” sul salario accessorio (come quest’ultima della Lega) pur di non toccare il salario base.

Per alzare i salari bisogna alzare i salari, è ora che lor signori se lo mettano in testa!