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Argomento:

LA SCUOLA IN SCIOPERO RECLAMA LA RESTITUZIONE DEL CONTRATTO NAZIONALE

Roma -

“Lo sciopero e le manifestazioni in corso oggi in tutto il Paese vedono la protesta di tutte le anime della scuola pubblica: studenti, docenti, personale ATA e  genitori, che esprimono così il proprio rifiuto a sacrificare un bene primario come l'istruzione sull'altare della Banca Centrale Europea, con la complicità del governo italiano, per soddisfare gli appetiti di banchieri e speculatori”, afferma Barbara Battista, dell’Unione Sindacale di Base Scuola, durante la manifestazione in corso a Roma.

 

“Lo stanno gridando i ragazzi – prosegue Battista - costretti in classi superaffollate e scuole pericolanti; i genitori, che vedono sottratto ai propri figli il diritto ad avere pari opportunità, specie se disabili; i lavoratori, rimasti con gli stipendi del 2007 e con la minaccia di licenziamenti di massa stile Grecia”.

 

“Questi temi – riferisce Battista - USB li ha portati nelle manifestazioni e nell’incontro che abbiamo avuto in mattinata all’ARAN con il presidente dell'Agenzia governativa, dove abbiamo ribadito la richiesta di rinnovo del contratto di lavoro, di svolgimento delle elezioni Rsu, e di intervento urgente presso l’Amministrazione per rimuovere le condizioni che stanno brutalmente colpendo ragazzi disabili e docenti inidonei. USB ha inoltre messo a disposizione dell’ARAN i dati sulle reali conseguenze occupazionali e salariali dell’accordo del 4 agosto scorso firmato da Cgil Cisl e Uil, che nella Scuola ha consentito di derogare al Contratto Nazionale ed ha introdotto il salario di ingresso per i nuovi assunti. Da parte dell’ARAN – denota Battista – abbiamo ricevuto la disponibilità ad approfondire con noi il confronto su questi temi in prossimi incontri”.

 

Conclude la dirigente USB: “Dopo questa bella giornata di lotta, i lavoratori della scuola proseguiranno un percorso che, a partire dallo sciopero generale del 6 settembre e dall'opposizione alla manovra finanziaria, li vedrà impegnati insieme a tutto il pubblico impiego nella manifestazione internazionale del prossimo 15 ottobre, contro le politiche dell'Unione Europea e del Governo”.