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La scuola va in vacanza, il Covid no. USB: FFP2 per il personale e chirurgiche a norma per gli studenti, sistemi per misurare la qualità dell'aria, revisione di testing e tracciamento

Nazionale -

Alla vigilia delle vacanze di Natale la scuola si trova in enorme difficoltà. In tutta Italia, dai nidi alla secondaria di secondo grado, le scuole sono alle prese con la nuova ondata del virus. Sono moltissime le classi sottoposte a testing e quelle in quarantena per i troppi casi positivi. Erano 10mila 10 giorni fa, secondo l’Associazione Nazionale Presidi. Con gli studenti anche molti docenti in quarantena.

La realtà è che il sistema del testing a più fasi non funziona e che il tracciamento non tiene il passo con la diffusione del virus.

La situazione è scandalosa, anche perché sottaciuta: non si deve dire che nulla è stato fatto sui numeri troppo elevati di studenti per classe e sugli spazi dedicati alle aule. Nessun reale investimento strutturale, solo tanta aria fritta: tra risorse digitali, la Didattica Digitale Integrata e poco altro.

USB e Rete Iside da più di un anno portano avanti una battaglia per la sicurezza, a partire dal libretto “Sicuri a scuola”, uscito nel settembre 2020.

Dopo averle conquistate per il personale dei nidi e delle Scuole dell'Infanzia, conquista sancita per legge, torniamo con forza a chiedere mascherine FFP2 per tutti i lavoratori e le lavoratrici. Mascherine chirurgiche di qualità per gli studenti, non le indecenti mascherine prodotte dalla FCA (ex Fiat) che abbiamo dimostrato essere fuori norma e che, notizia degli ultimi giorni, non saranno più prodotte. Chi avrà il nuovo appalto per le mascherine da consegnare alle scuole? Vogliamo mascherine a norma e vogliamo la massima protezione per i lavoratori, non un ennesimo appalto al ribasso.

Chiediamo che il sistema di testing e tracciamento sia rivisto, così non funziona e i punti tampone sono presi d’assalto con code che possono arrivare alle sei ore. Ci vuole il testing direttamente nelle scuole, va ripristinata la medicina scolastica a partire dalla gestione della pandemia.

Chiediamo che, come già accaduto ad esempio in Canada, si acquistino sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria, solo modo per capire se il ricambio d’aria è sufficiente. Altro che metro tra le rime buccali, che ormai è peraltro disatteso in quasi tutte le scuole italiane, in cui gli spazi sono, lo sabbiamo bene noi che ci viviamo, molto angusti. Altro che finestre aperte!

Mascherine FFP2 per il personale e chirurgiche a norma per studentesse e studenti.

Un sistema di tracciamento efficace.

Apparecchi per la misurazione della qualità dell’aria e per il ricambio d’aria in ogni aula.

Il COVID non se ne è andato e la scuola non è sicura.

Vogliamo una didattica in presenza sicura e su questo alla ripresa intendiamo dare battaglia.