La storia infinita della privatizzazione della C.R.I.
Nella giornata del 19 giugno, si è tenuto il previsto incontro presso il Dipartimento della Funzione Pubblica, teso a dare piena applicazione alla recente modifica normativa, apportata al D.lgs. 178/12.
Durante l’incontro, richiesto a più riprese da questa Organizzazione Sindacale, abbiamo preliminarmente ricordato gli effetti nefasti che la privatizzazione della C.R.I. ha prodotto nei confronti degli ex dipendenti dell’ormai soppresso Ente Pubblico.
Effetti non solo economici (già di per sé assai pesanti), ma anche, e soprattutto morali e professionali.
Successivamente, abbiamo tracciato le criticità ancora presenti che interessano tutte le categorie degli ex dipendenti C.R.I. (civili, ex Militari e personale utilizzato per la fase liquidatoria), a cui la modifica all’art. 1, comma 26, lettere a) e b) della Legge 213/2023, avrebbe dovuto porre rimedio.
Non a caso abbiamo usato il condizionale, in quanto il Dott. Talamo, appena aperta la discussione, si è subito trincerato dietro una presunta “pressione” del MEF, che ostacolerebbe la corretta e puntuale applicazione della sopracitata norma.
Noi crediamo, invece, che ci sia una certa comunanza di intenti tra le due Istituzioni che mirano a fare “cartello” impedendo che agli ex dipendenti C.R.I. siano riconosciuti i loro pieni diritti.
Una situazione assurda, in quanto la modifica al 178/12 è stata ispirata e ottenuta proprio dagli Uffici Legislativi della Funzione Pubblica!!
Se non fosse per la ritrovata possibilità data agli ex appartenenti al Corpo Militare C.R.I. di poter finalmente accedere ai premi di produttività, ci verrebbe da chiedere quale sia il senso di questa modifica normativa che, allo stato dei fatti, ha reso vano ogni tentativo di arrivare ad un accordo in seno all’incontro di Palazzo Vidoni.
Una cosa importante (e grave) è emersa durante l’incontro: i finanziamenti che lo stesso MEF e il Ministero della Salute dispongono per tutte le Amministrazioni che hanno accolto in mobilità il personale ex C.R.I., non vengono erogati agli aventi diritto, ma vengono messi nelle disponibilità dei Fondi delle stesse Amministrazioni, creando un uso distorto delle risorse, di cui stante l’evidente illegittimità, questa O.S. chiederà conto nelle sedi opportune.
L’unica nota positiva (semmai volessimo considerarla tale), risiede nell’impegno da parte del Dipartimento della F.P. di diramare, quanto prima, una circolare esplicativa, che dovrebbe chiarire le innovazioni contenute nella Legge 213/2023, circolare da trasmettere a tutte le Amministrazioni interessate, per “costringerle” a dare piena attuazione alla norma.
Dubitiamo fortemente, che questa soluzione porti ad una definitiva chiusura della vertenza, che continuerà ad essere costantemente monitorata da questa O.S., con il fine di portarla al suo pieno compimento per restituire giustizia ai lavoratori ex C.R.I.
USB Pubblico Impiego