Nelle ultime settimane, da diversi posti di lavoro ed in vari settori, stanno arrivando decine di segnalazioni da parte dei nostri RSA di come delegati appartenenti ad altre organizzazioni sindacali stiano sistematicamente intimorendo lavoratrici e lavoratori, di fatto impedendo loro di aderire agli scioperi indetti da USB. Spesso viene detto loro che in caso di adesione ad un nostro sciopero, se USB non è riconosciuto dall’azienda, andrebbero incontro a sanzioni disciplinari, fino a rischiare il licenziamento.

Si tratta di un fenomeno diffuso: già nel periodo degli scioperi per la Palestina di inizio autunno decine di lavoratrici e lavoratori ci hanno contattato, riferendoci di simili tentativi di boicottaggio della mobilitazione e di intimidazione nei loro confronti.

Il diritto di sciopero è soggettivo e garantito dalla costituzione, che lo definisce individuale ed esercitabile in maniera collettiva, l’adesione è libera a prescindere dalla presenza o meno in azienda di una sigla. USB è del tutto legittimata, in quanto sindacato, ad indire uno sciopero, così come lavoratrici e lavoratori hanno il diritto di aderire alle mobilitazioni.

La democrazia sindacale è un tema imprescindibile: la ibera adesione ad un sindacato è un principio fondamentale, anche questo fissato dalla costituzione proprio come il diritto di sciopero.

Non ci sorprende un tale atteggiamento da quei sindacati che, nei mesi scorsi, hanno esitato a mobilitarsi o perfino si sono voltati da un'altra parte di fronte alla barbarie del genocidio in Palestina. Noi di USB continueremo a mobilitarci con lavoratrici e lavoratori, per difenderli anche da queste nuove forme di corporativismo ed affermare una vera alternativa sindacale nel Paese che garantisca democrazia nei posti di lavoro: diamo appuntamento a tutte e tutti per una grande assemblea nazionale dei delegati e delle delegate a Roma il prossimo 1° novembre.

Unione Sindacale di Base