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Lavoratori stranieri, procedura di infrazione per l’Italia: modalità discriminanti nella legge sul reddito di cittadinanza. Lo chiede l’Europa, e ora?

Nazionale -

L’Unione Europea ha avviato una procedura di infrazione nei confronti del governo italiano perché all’interno della legge sul reddito di cittadinanza sono state inserite limitazioni in contrasto con le direttive europee.

Naturalmente i soggetti maggiormente penalizzati sono i cittadini stranieri, sia provenienti dall’Unione Europea che i titolari di Protezione Internazionale, dimostrando ancora una volta che il governo italiano, sia Conte 1 che Conte 2, ha mantenuto un impostazione discriminante e razzista.

Invece di preoccuparsi di come regolarizzare e dare dignità di cittadinanza a più di 600.000 lavoratori stranieri che, nonostante contribuiscano con il loro lavoro spesso sfruttato e senza diritti, alla ricchezza del prodotto italiano, hanno elaborato e promosso leggi e provvedimenti razzisti e xenofobi.

Ancora una volta una dimostrazione della volontà di attaccare le classi popolari e deboli per difendere gli interessi delle classi padronali. Ricordiamo che i dati Istat certificano l’aumento esponenziale dell’incidenza della povertà assoluta e un grande aumento della povertà relativa.

La Banca di Italia nella sua lettura economica dello stato del Paese dice che nella UE l’Italia si trova ad essere la quinta nazione con la più forte sperequazione dei redditi.

Rimanendo nel campo dei lavoratori stranieri aggiungiamo, oggi, la crisi degli Sportelli Immigrazione destinati allo svolgimento delle pratiche per il rilascio dei permessi di soggiorno, titolo fondamentale per ogni cittadino straniero.

La decadenza del contratto ai lavoratori interinali impegnati fino al 31 dicembre presso le varie prefetture e questure, ha di fatto bloccato un meccanismo già lento ed in ritardo, aumentando le lunghe code presenti davanti agli uffici immigrazione, causando anche diversi momenti di tensione in alcune grandi città.

L’Unione Sindacale di Base denunciando questa inaccettabile condizione riservata ai lavoratori stranieri, si rivolge alle comunità straniere in Italia per costruire un percorso unitario di rivendicazione dei diritti violati dalle leggi italiane.

Unione Sindacale di Base