L’estate degli uccisi sul lavoro: ancora morte tra i braccianti in provincia di Latina, cosa si aspetta per introdurre il reato di omicidio sul lavoro?
L’Unione Sindacale di Base e Rete Iside, due realtà unite da una solida collaborazione su salute e sicurezza sul lavoro, da tempo denunciano le condizioni di lavoro inaccettabili dei braccianti agricoli nel nostro Paese. Per questo la notizia del decesso del lavoratore Dalvir Singh, trovato senza vita in un campo a Borgo Piave in provincia di Latina, suscita doppiamente rabbia: ricordiamo, infatti, come quello stesso territorio e la numerosa comunità indiana che vi risiede siano stati colpiti, poco tempo fa, dal terribile decesso di Satnam Singh, anche lui bracciante.
Lo sfruttamento selvaggio dei lavoratori migranti, purtroppo, è una realtà che la politica istituzionale ha ignorato per troppo tempo: tra caporalato e lavoro nero, infatti, proprio nel lavoro agricolo migliaia di braccianti si trovano a fronteggiare ogni giorno situazioni ai limiti dell’umana sopportazione, soprattutto sul piano della sicurezza e delle condizioni di lavoro.
Dalvir Singh, di 54 anni, stando alle prime ricostruzioni avrebbe accusato un malore a causa del caldo: un altro elemento che abbiamo più volte sottolineato, in particolare per chi lavora all’aperto o in locali non sufficientemente climatizzati per i mesi estivi. Il caldo estremo, causato dal cambiamento climatico, rappresenta un potenziale rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Proprio per questo, noi di USB e Rete Iside abbiamo avviato congiuntamente una campagna specifica, producendo un vademecum che vuole essere una guida pratica per lavoratori e delegati con azioni di tipo tecnico, legale e sindacale da intraprendere per tutelare la propria salute sul posto di lavoro. Ad esempio, nelle ore più calde, quando la temperatura percepita supera spesso abbondantemente il 35°, l’attività lavorativa va sospesa.
Da tempo, ormai, siamo convinti che serva uno strumento di deterrenza contro chi ignora le misure di sicurezza per aumentare i profitti: l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro nel Codice penale sarebbe un passo fondamentale per dare un freno alla strage di chi lavora in Italia.
Unione Sindacale di Base
Rete Iside