AREA STAMPA

Dipartimento Comunicazione

Tel./Phone:
(+39) 3456712454

Fax:
(+39) 06 54070448

e-mail:
areastampa@usb.it

Roma, via dell'Aeroporto 129

Argomento:

L’Unione Sindacale di Base, il successo dello sciopero dei trasporti e il flop di certa informazione

Roma -

Lo sciopero nazionale del Trasporto Pubblico Locale indetto per venerdì 17 febbraio dall’Unione Sindacale di Base ha raccolto adesioni superiori alle aspettative, mediamente oltre il 60%: a Milano chiuse tre delle cinque linee della metropolitana e 50% di adesioni in superficie; a Roma 50% su gomma salite all’80% nel pomeriggio/sera, con chiusura della metro A; a Napoli 60% in superficie, ferme le funicolari, ridottissima la linea 1 della metro. E poi, a Torino 45%, a Bologna 90%, a Modena 80%, a Trieste 60% (qui le percentuali per area geografica).

Segno che le parole d’ordine sulle quali è stato costruito lo sciopero hanno fatto breccia tra i lavoratori al di là della loro appartenenza. E cioè, in buona sostanza, la rivendicazione della centralità del servizio pubblico e degli autoferrotranvieri, vittime della mattanza delle privatizzazioni selvagge e di un sistema infernale fatto di appalti, subappalti e subaffidamenti; il no ai contratti farsa e alle penalizzazioni economiche aggravate da una crisi alimentata nell’ultimo anno dalla guerra in Ucraina; la sicurezza e la dignità tanto dei lavoratori quanto dell’utenza.

Sorprende, così, leggere sull’edizione romana di un foglio milanese il titolo “Lo sciopero dei conducenti Atac un flop, Zelenski avrà le armi (e si continueranno a pagare le bollette per luce e gas)”. Definire “flop” uno sciopero con le percentuali di cui sopra è la conferma di quello scollegamento dalla realtà che accomuna certa informazione a certe e benvolute sigle sindacali sempre più lontane dai lavoratori. Le regole del giornalismo prescrivono poi il ricorso alle fonti, non alle fonti padronali. Se nella redazione romana del foglio milanese si fossero presi il disturbo di consultare il sito USB anziché quello dell’Atac, avrebbero trovato che il blocco delle spese militari e degli invii di armi all’Ucraina è legato alla necessità di investire nei servizi pubblici essenziali (al netto della libertà di sciopero, che non prevede pensieri omologati).

USB respinge al mittente i tentativi di delegittimare le sue lotte, registra con soddisfazione la straordinaria riuscita dello sciopero di venerdì 17 e prosegue il percorso di mobilitazione del Trasporto Pubblico Locale: prossimo appuntamento, il 3 marzo davanti al Ministero dei Trasporti.

Unione Sindacale di Base – Trasporto Pubblico Locale