Pubblico Impiego, USB al presidente ARAN: “Gli stipendi italiani vanno confrontati con quelli europei, più alti del 30%, non con il settore privato”
L'Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego (USB PI), rappresentante dei lavoratori del settore pubblico, ha scritto una lettera aperta al presidente dell'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN), Antonio Naddeo. La lettera riguarda il recente Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti e fa seguito alle dichiarazioni di Naddeo riguardanti le retribuzioni medie dei funzionari pubblici confrontate con quelle del settore privato.
Nella lettera, l'USB esprime alcune considerazioni di carattere politico, riservandosi di approfondire i dati dal punto di vista statistico. Sottolinea che è difficile trarre analisi salariali significative senza prima considerare l'ampia questione salariale che riguarda tutti i settori lavorativi del Paese e il persistente problema del taglio del cuneo fiscale. Con i salari italiani generalmente più bassi rispetto al resto d'Europa, non dovrebbe esserci interesse a creare una competizione tra salari bassi, che sarebbe una "guerra tra poveri".
L'USB fa notare che è più pertinente confrontare i dipendenti pubblici italiani con quelli di altri paesi europei, molti dei quali riconoscono un'alta considerazione per la funzione del dipendente pubblico. Utilizzando dati Eurostat, l'USB evidenzia che i lavoratori pubblici italiani guadagnano circa il 30% in meno rispetto ai loro colleghi europei, un divario significativo. Inoltre, l'USB precisa che i dati Eurostat si limitano ai funzionari delle amministrazioni centrali dello Stato, mentre il ragionamento di Naddeo includeva anche le Funzioni Locali. È importante considerare che in Italia la Pubblica Amministrazione comprende anche settori cruciali come Sanità, Scuola, Università e Ricerca, che impiegano oltre un milione e seicentomila lavoratori. In questi ambiti, il divario salariale rispetto al resto d'Europa risulta ancora più pesante.
L'USB evidenzia che i salari dei dipendenti pubblici, rapportati al costo della vita, specialmente nelle grandi città, sono uno dei fattori che stanno determinando un crescente numero di rinunce ai concorsi pubblici. “Per il rilancio della Pubblica Amministrazione sono necessari investimenti significativi, sia in termini di assunzioni che di salari attrattivi che riflettano una reale riqualificazione del ruolo del dipendente pubblico nella società” spieganoda USB Pubblico Impiego.
Con questa lettera aperta, l'USB intende contribuire al dibattito in corso sul settore pubblico, un dibattito che non può escludere i veri protagonisti, i lavoratori pubblici.
USB Pubblico Impiego
In allegato la lettera aperta in formato integrale