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Marelli, solidarietà USB ai lavoratori in lotta contro la chiusura dello stabilimento di Crevalcore

Bologna -

Succede ancora e ancora che un fondo d'investimento americano, dopo quello della ex SaGa Coffee di Gaggio Montano, la KKR, decide improvvisamente di delocalizzare le produzioni e chiudere lo stabilimento Marelli di Crevalcore. Oltre 230 lavoratrici e lavoratori del territorio bolognese stanno rischiando seriamente di perdere il proprio posto di lavoro, 230 e più famiglie che rischiano di essere gettate nel baratro. La continua deindustrializzazione comporterà conseguenze pesantissime e disastrose per il tessuto sociale di questo Paese poiché a pagarne le conseguenze non saranno solo i dipendenti diretti ma anche tutta la filiera.

A tutte queste lavoratrici e lavoratori va la nostra incondizionata solidarietà.

Le speculazioni finanziare nel settore dell’industria e del manifatturiero non hanno freni a causa dell’assenza di un piano industriale nazionale che metta dei veri paletti a salvaguardia dell’occupazione, dello sviluppo e l’unicità della qualità produttiva e dello stato sociale. Per fare ciò bisogna porre come obiettivo politico la nazionalizzazione dei settori strategici nonché di tutti quei marchi che hanno fatto grande la storia di questo paese, quale appunto la Marelli.

Non c’è più tempo, il governo Meloni marcia spedito verso la propria meta e se non si riescono a fermare queste politiche neoliberiste che ogni giorno mietono vittime sia sul lavoro come nella vita sociale, organizzando una vera unità di classe e di massa, quanto accade alla Marelli e quanto accaduto per Fiac, ex SaGa Coffee, Titan e tante altre sul territorio, accadrà ancora e sempre più spesso e a pagarne le conseguenze saranno sempre e solo le lavoratrici ed i lavoratori

USB Emilia Romagna

Bologna 21/9/23