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Massimo Dutti, a Roma 37 dipendenti in bilico tra povertà e disoccupazione

Roma -

A Roma Massimo Dutti, brand del gruppo Inditex, chiuderà il punto vendita e ai lavoratori offre ricollocamento nelle altre catene del gruppo. Ma a che prezzo? Ai lavoratori viene negato il riconoscimento delle anzianità di servizio e viene proposto un drastico taglio alle loro retribuzioni, tramite contratti part time al minimo delle ore.

Massimo Dutti rifiuta ogni confronto con le parti sociali e con USB nello specifico, nonostante la volontà degli stessi lavoratori di essere rappresentati dalla nostra organizzazione. L'azienda con una nota fa sapere che intende trattare soltanto individualmente con i lavoratori e le lavoratrici coinvolte dalla riorganizzazione.

Ovviamente questa tattica ha lo scopo di escludere dalla trattativa elementi contrattuali che tutte e tutti i dipendenti hanno maturato nel tempo: come gli scatti di anzianità o la garanzia dell'articolo 18, senza parlare poi della perdita economica cui andranno incontro i lavoratori full time.

Disconoscere di dover trattare su questi temi collettivamente, e non soltanto individualmente, sembra nascondere un pericoloso aut aut da parte dell'azienda, intransigente sulle condizioni proposte, che sembrerebbe urlare tra le righe "se non vi vanno bene le 18h, quella è la porta".

La nota aziendale prosegue infatti asserendo che l'azienda non può imporre l'accettazione delle proposte, ma senza spostare le stesse di un solo centimetro verso il riconoscimento di diritti acquisiti nel tempo.

Della serie “o la povertà o la disoccupazione”

Sostenuti da USB i lavoratori e le lavoratrici di Dutti, respingono il ricatto al mittente e pretendono di trattare le condizioni del ricollocamento.

USB ha già avuto modo di evidenziare come le chiusure di tante aziende in quest'ultimo anno nascondano la volontà di svecchiare il personale, alleggerire i contratti, e reinvestire altrove e sulle piattaforme online. Le multinazionali svuotano i centri storici delle città e investono sull'e_commerce: la pandemia ha solo accelerato un processo già in corso. Un processo che non ha intaccato i profitti delle aziende, ma anzi ha segnato un forte incremento negli introiti proprio dal comparto online, preferendo pop-up stores ai classici punti vendita.

Consapevoli che il gruppo Inditex sta promuovendo ovunque le vendite online, dalle quali auspica di trarre ulteriori profitti, riteniamo inaccettabile qualsiasi proposta lesiva delle professionalità maturate.

Con i lavoratori e le lavoratrici di Dutti USB intende organizzare la protesta.

 

USB Commercio

 

Roma 9-4-2021