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Monterotondo, 90 famiglie deportate 50 anni fa da Roma per far largo alla Tangenziale 'finiscono all'asta': martedì 13 alle 18 assemblea Asia USB

Entra in scena un'altro dramma della casa. Allontanate nel 1975 per costruire la tangenziale e trasferite in alloggi affittati dal Comune di Roma a Monterotondo, oggi 90 famiglie si vedono mettere all'asta i propri alloggi e ricomincia l'odissea. Addetti del IVG 'invitano' gli inquilini a lasciare gli alloggi mentre i Comuni di Roma e Monterotondo stanno a guardare.

Roma -

In via Salaria all'altezza di Monterotondo Scalo ben 5 palazzine, per un totale di circa 90 famiglie in altrettanti alloggi, stanno per essere messe all'asta a causa dei debiti accumulati dalla proprietà, che dal 2017 è riconducibile, dopo vari passaggi, alla Pegaso 90 Spa. La notizia è già di per sé grave, in quanto conferma la tendenza delle aste a fagocitare immobili, incuranti delle famiglie che vi risiedono e delle loro condizioni socio econimche. Ancor più grave il fatto che si tratta di case popolari a fitto passivo del Comune di Roma e che le 90 famiglie siano tutte regolari assegnatarie, dunque in possesso di un titolo a tutti gli effetti valido e che dovrebbe garatire loro il Dritto alla Casa sopra ogni cosa. 

La particolare storia che stiamo raccontando ha inizio nella prima metà degli anni 70, quando il Comune al fine di realizzare il tracciato dell aTangenziale Est ha espropriato i terreni del quartiere Africano, del Fosso di Sant'Agnese, liberandoli dagli insediamenti abitativi. Parte di quelle famiglie fu sistemata nelle palazzine in questione, con il Comune che ha negli anni (quasi 50) versato gli affitti, così come gli assegnatari, ma nessuno si è mai preoccupato di verificare in che modo le proprietà gestissero i patrimoni né se le loro condotte finanziarie potessero mettere a rischio i nuclei assegnatari. Neanche di capire quanti soldi sono stati spesi in affitti in tutti questi anni.

Appare chiaro che le procedure di asta, delegate ad istituti quasi privati e col solo fine di assecondare particolari interessi (quelli delle banche), in questo Paese hanno bisogno di limitazioni e non di incoraggiamenti. Scriviamo questo perché questo sindacato ha già ricevuto segnalazioni di vessazioni e velate minacce nei confronti degli assegnatari, che da mercoledì sono obbligati a far visionare gli alloggi loro assegnati per le stime e le valutazioni dei curatori di asta. Una prepotenza intollerabile nell'ambito dell'Edilizia Pubblica.

D'altro canto il Comune non è esente da colpe, avendo nei decenni trascurato la cura del proprio patrimonio, compreso quello preso in affitto per sopperire alla mancanza di alloggi utili a garantire il diritto all'abitare dei suoi cittadini. Questo atteggiamento ha favorito lo sviluppo di ulteriore emergenza che si va ad aggiungere a quella cronica tipica della città di Roma.

Asia USB ha indetto un'assemblea per martedì 13 alle ore 18,00 nel cortile della casa di via Salaria 142 a Monterotondo per ascoltare le ragioni e le preoccupazioni delle famiglie e per organizzare qualsiasi iniziativa utile a tutelarle. Al contempo invita l'amministrazione capitolina a prendere rapidamente visione e conoscenza della situazione, al fine di bloccare sul nascere qualsiasi azione che possa danneggiare i propri inquilini. 

Asia USB Roma