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Mobilitazione ferrovieri manutenzione infrastrutture, USB: no a rinvii dello sciopero del 17 maggio

Roma -

Abbiamo già denunciato il miserabile accordo fra il Gruppo FS e sindacati firmatari con cui i ferrovieri vengono privati del premio di risultato 2020 sostituito con una fraudolenta "una tantum" di 400€ nel sistema del welfare aziendale incatenato a un “mercato“ consigliato dall'impresa: cioè paghiamo noi il welfare aziendale che è un affare (anche fiscale) per il padronato!

Questo nonostante migliaia di ferrovieri del settore manutenzione infrastrutture di RFI, in tutta Italia, hanno continuato, senza mai fermarsi, a lavorare, con la pandemia che dilagava nel paese, per garantire un trasporto pubblico sicuro ed efficiente, spesso anche a scapito della loro salute come dimostrano i numerosi casi di contagio e purtroppo anche di correlati decessi.

Ed ora apprendiamo che i soldi per i vertici aziendali ci sono e sono pure tanti! Nonostante le lamentazioni societarie di mancati introiti per 562 milioni e quasi 1,4 miliardi di euro di contributi pubblici, l’amministratore delegato Gianfranco Battisti e altri 941 fortunati stanno per ricevere una sostanziosa parte variabile dello stipendio per i “risultati raggiunti". Dunque si chiarisce che tra gli obiettivi del management delle ferrovie c'è lo smantellamento delle tutele e dei diritti dei ferrovieri e dei lavoratori tutti delle attività ferroviarie: e dietro l'angolo c'è il rinnovo dei contratti di lavoro della Mobilità e di Gruppo FSI.

Nel frattempo prosegue lo stallo della mobilitazione dei ferrovieri della manutenzione infrastrutture imposto dai sindacati firmatari che hanno accettato di differire lo sciopero del 9 aprile scorso al 17 maggio prossimo, sulla base di generiche quanto aleatorie proposte di RFI per un confronto sui temi della vertenza. Evidenziamo che negli ultimi comunicati dei sindacati firmatari è scomparso completamente il richiamo al nodo centrale della vertenza manutenzione infrastrutture: quello della salute e sicureza sul lavoro.

 

Di questa apertura di credito dei firmatari al management di RFI, che dovrebbe dar luogo a incontri settimanali, non si conoscono sviluppi e non si hanno informazioni, mentre sugli impianti delle varie DTP di RFI si continua a lavorare alle condizioni dettate sul campo dal management di RFI e dal padronato privato del settore: condizioni che sono alla base del progressivo deterioramento delle garanzie contrattuali e di legge, e soprattuto per la salute e la sicurezza, dei lavoratori tutti della manutenzione infrastrutture di RFI.

Nel ribadire la nostra attiva attenzione alla gestione della vertenza da parte dei sindacati firmatari, auspichiamo nel frattempo la buona sorte per le garanzie di sicurezza sul lavoro nei cantieri di RFI, e confermiamo da subito la nostra indisponibilità a accettare ulteriori rinvii dello sciopero programmato per il 17 maggio prossimo, la cui effettuazione riteniamo necessaria a fronte del protrarsi delle gravi condizioni di insicurezza in cui stanno operando i lavoratori della manutenzione infrastrutture all'interno del sistema di appalti di RFI.

Unione Sindacale Di Base - Lavoro Privato - Attività Ferroviarie

 

Roma 19 aprile 2021