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Musei Civici Verona, applicato il CCNL Federculture: una storia di sfruttamento e di una lotta che vince

Verona -

Dal 1° dicembre 2025 il personale di guardiania dei musei civici di Verona è finalmente inquadrato con il Ccnl Federculture. Ma arrivarci non è stato semplice.

Per anni le lavoratrici e i lavoratori sono stati inquadrati con il Ccnl Multiservizi, inadeguato alle professionalità museali. Nell’agosto 2022 la situazione è precipitata: la cooperativa Le Macchine Celibi ha dichiarato di non poter sostenere gli aumenti previsti dal Multiservizi e, senza alcuna trattativa reale, ha declassato il personale al Ccnl Servizi Fiduciari, con paghe ancora più basse.

La risposta è stata immediata: assemblee, articoli, scioperi, incontri. La mobilitazione ha permesso di strappare il ritorno al Multiservizi e, soprattutto, l’impegno del Comune a reperire le risorse per applicare il contratto corretto: il Federculture. Dopo tre anni di pressione costante, si è arrivati al risultato: possiamo dirci che la lotta paga. E il risultato ha un valore nazionale visto che Verona, con l’Arena e il balcone di Giulietta, è una delle città simbolo dell’economia del turismo tanto cara all’Italia. Se la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della cultura riesce qui, ci eravamo detti nel 2022, si apre una possibilità in tante altre città d’arte.

Ma è una vittoria a metà, perché il lavoro resta povero.

Anche il Federculture non è un contratto particolarmente ricco e tre anni di attesa (dal 2022 al 2025) hanno eroso salari già bassi: il contratto nazionale nel frattempo è scaduto e l’inflazione ha fatto il resto. E quasi tutto il personale continua a lavorare con part-time involontario: anche il contratto migliore non basta, se le ore restano poche.

Per questo siamo già oltre: il Federculture non era il traguardo, ma un passaggio. Abbiamo nuovi obiettivi, chiari e immediati:

  • Fine del part-time involontario, usato solo per la flessibilità del servizio, non certo per regalare tempo libero al personale;
  • Internalizzazione: il Comune deve assumersi la responsabilità di stabilizzare chi garantisce ogni giorno l’apertura dei musei, ogni volta che scade l’appalto, infatti, il futuro diventa un enorme punto interrogativo;
  • Rinnovo del Federculture: minimi tabellari non sotto i 2.000 € lordi mensili, pari ad almeno 12 €/h.

 

Abbiamo dimostrato che organizzarsi serve: se Verona applica il Federculture allora si può fare anche nel resto dei musei d’Italia. Ricordiamoci però che è l’obiettivo minimo, non il nostro traguardo.

 

 

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