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Nel porto di Catania torna il razzismo di stato. Rispettare il diritto internazionale accogliere i migranti provenienti dall’Africa: 16 novembre assemblea on line verso il 2 dicembre

Catania -

Nel porto di Catania si ripetono con puntualità le azioni di razzismo governativo già a suo tempo messe in atto dal ministro Salvini, subito riprese dall’arrivo del ministro Piantedosi.

Continua, con forme diverse, eclatanti e dichiaratamente razziste, l’imbarbarimento della società; ma soprattutto, in continuità con tutti i governi degli ultimi decenni, continua la volontà di mantenere nello status di persone di serie B decine di migliaia di profughi dall’Africa e dall’Asia. La loro colpa di essere “neri” o “gialli” e non bianchi, biondi e con gli occhi azzurri come i profughi provenienti dall’Ucraina e accolti con ogni riguardo.

Tenere migliaia di persone, fin dal loro arrivo, in una condizione di sudditanza e di instabilità, garantisce al capitalismo italiano senza scrupoli, la presenza di una forza lavoro in grandi quantità e con l’impossibilità di reclamare diritti. Questo avviene umiliandoli in ogni modo: dalla permanenza sulle navi, ai centri di accoglienza, veri e propri carceri per innocenti, fino alle difficoltà per regolarizzare la propria permanenza.

Sono più di 600.00 i lavoratori stranieri tenuti nell’irregolarità dalle leggi italiane, volute sia dal centro sinistra che dal centro destra, per garantire forza lavoro sfruttabile fino allo schiavismo.

USB si è posta al fianco di questi lavoratori, organizzandoli nei posti di lavoro e nelle località dove riescono a costruirsi una vivibilità impedita dalle nostre leggi nazionali e locali.

Occorre Mettere al centro la dignità delle persone, rispettare il diritto internazionale per l’accoglienza di tutti profughi: Regolarizzare subito tutti i lavoratori Migranti

Verso lo sciopero del 2 dicembre

Il 16 novembre alle ore 19.00 assemblea on line

Assemblée en ligne le 16 novembre à 19h00