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Nell’Italia del governo Draghi e del Pnrr non c’è posto per gli LSU/LPU: il 2 luglio sciopero e manifestazione davanti al Ministero del Lavoro

Nazionale -

Il processo di stabilizzazione degli LSU e degli LPU sta incontrando nella sua realizzazione grossi problemi.

  • Sono pochissimi gli LSU/LPU che sono stati stabilizzati ad un numero di ore tale da garantire un salario dignitoso.
  • La maggior parte dei lavoratori è stata stabilizzata a 12 ore con un salario inferiore a 400 euro, utilizzando esclusivamente il contributo statale e quindi interpretando male la norma laddove le risorse stanziate dallo Stato dovevano essere aggiuntive rispetto ad una quota parte stanziata dagli enti utilizzatori.
  • Tantissimi sono ancora oggi i lavoratori che non sono stato affatto stabilizzati per mancanza di volontà o per problemi legati ai permessi ad assumere in situazioni di dissesto e pre-dissesto.
  • Permane la problematica del mancato pieno riconoscimento dei contributi versati in qualità di LSU e LPU che rischia, dopo una vita di lavoro al servizio della Pubblica Amministrazione, di riservare ai lavoratori esclusivamente la cosiddetta pensione sociale.

Nell’Italia governata da Draghi, Brunetta e Orlando che riparte grazie al PNRR, evidentemente non c’è posto per migliaia di lavoratori che hanno contribuito in maniera determinante al mantenimento dei servizi nelle regioni del nostro Meridione, dalla Campania alla Calabria, dalla Puglia fino alla Basilicata.

Territori con grandi problematicità a livello occupazionale, la cui situazione si è drammatizzata a causa degli effetti della pandemia e che rischia, grazie al disinteresse del Governo, di precipitare.

A fronte di questa situazione e della completa assenza di interventi da parte del Governo, USB ha proclamato per il 2 luglio uno sciopero di tutti i lavoratori LSU/LPU ed ex LSU/LPU e chiama tutti i lavoratori coinvolti a partecipare alla manifestazione davanti al Ministero del Lavoro dalle ore 10,00.

 

Unione Sindacale di Base – Pubblico Impiego