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Università, no alla guerra: censurato e condannato chi dissente al Politecnico di Torino

Roma -

La USB tutta, da subito, si è posta accanto a studenti e lavoratori che chiedevano e continuano a chiedere sempre più forte il “Cessate il fuoco” nei territori sconvolti dalla guerra; a chiedere ai rettori di sospendere la ricerca militare e i rapporti con università e istituzioni israeliane, artefici del genocidio in Palestina.

Questa richiesta di pace che riempie gli Atenei sta alzando la tensione e sta avvelenando le relazioni. Ed è in questo clima che assistiamo ad una richiesta di provvedimenti punitivi e a vere minacce fisiche, tesi a colpire il Prof. Massimo Zucchetti Docente ordinario del Politecnico di Torino, tra i pochi docenti impegnati in queste settimane a sostenere le richieste degli studenti.

Il Prof. Zucchetti, infatti, dopo essersi incatenato con i suoi studenti ai cancelli dell’Ateneo rilasciando interviste di denuncia dell’atteggiamento servile dell’Ateneo ai fabbricanti d’armi, sta subendo duri attacchi non solo nel suo ateneo con richieste di provvedimenti disciplinari, ma anche sul territorio con minacce alla sua incolumità fisica alimentate anche dalla strumentalizzazione di notizie diffuse dai mass media.

Come USB esprimiamo tutta la solidarietà al Prof. Zucchetti contro la criminalizzazione del dissenso in atto nel mondo accademico ed in particolare al Politecnico di Torino, la cui governance mostra da una parte la sua inflessibilità nel punire severamente un suo docente, mentre dall'altra parte denota una forte indifferenza alle questioni etiche poste da studenti e personale rispetto alle collaborazioni discutibili nell'ambito della ricerca con complicità evidenti anche rispetto al genocidio in atto su Gaza.

Roma, 21 giugno 2024

USB Pubblico Impiego - Università