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Non paghiamo crisi e guerre, aumentare salari e pensioni: il 3 ottobre presidio a Cagliari

Cagliari -

Lunedì 03 Ottobre ore 10,00 PRESIDIO di PROTESTA a Cagliari (Via Roma angolo Viale Regina Margherita) davanti al Palazzo dell’Enel e della sede Inps

Il costo della vita aumenta vertiginosamente, i salari e le pensioni sono ferme. Se prima non riuscivamo ad arrivare a fine mese, adesso, non si arriva neanche a metà mese. I dati Istat confermano quanto da tempo stiamo denunciando, il prezzo dei soli beni alimentari in Sardegna è cresciuto dell’11,2% che mediamente costringerà le famiglie sarde a spendere in più 780 euro all’anno solo per mangiare. Secondo l’Istat le voci legate all’abitazione (energia, riscaldamento, acqua, ecc.), hanno avuto un incremento del 26%. Le bollette elettriche sono triplicate. Anche Abbanoa ha annunciato imminenti rincari. I decreti aiuti sono certamente utili ma insufficienti, servono interventi efficaci e strutturali quali l’abolizione dell’Iva sui beni di prima necessità, il salario minimo a 12 euro all’ora, l’aumento dei salari e delle pensioni in base all’inflazione vera.

Il “mercato” mai come in questo momento è territorio di speculazioni, tanto che alcune società hanno goduto di extraprofitti per 40 miliardi dieuro, corrispondente a quasi 2 Finanziarie delle Stato. A questo proposito la U.S.B. Confederale ha presentato in numerose città, tra le quali Cagliari, tramite l’avv. Vincenzo Perticaro una denuncia presso la Procura della Repubblica, per denunciare  tutte le condotte poste in essere dalle società che commerciano gas, energia elettrica e prodotti petroliferi ai danni della collettività nel silenzio più assordanti quanti dovrebbero vigilare ed intervenire con l’messa vigilanza dei ministeri e degli enti preposti al controllo.

Con la denuncia si chiedono anche spiegazioni alle speculazioni di queste società che giustificano l’aumento dei prezzi sulla base della chiusura dei rubinetti russi.

Niente di più infondato.

Sulla base di queste notizie hanno approfittato e stanno continuando ad approfittare di un aumento spropositato dei prezzi guadagnando somme esorbitanti a spese di famiglie e imprese.

Inoltre sono state messe in discussione tutte le manovre speculative poste in essere che hanno determinato l’aumento decuplicato di materie prime e beni di prima necessità.

Il tutto nel silenzio dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), dell’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), della Guardia di Finanza, del Ministero dell’Economia e del Ministero dello Sviluppo Economico.

Il comportamento degli operatori in spregio ad ogni tutela rispecchierebbe  anche tutti gli elementi del delitto di truffa.

L’economia interna va a rotoli, le imprese rischiano di chiudere e i lavori i licenziamenti, le famiglie non riescono a far fronte al pagamento delle bollette e non riescono neppure ad arrivare in numerosissimi casi a fine mese visto il rincaro delle merci di prima necessità, senza che nessuno ponga in essere un’azione concreta.

  • Non staremo a guardare le famiglie e le imprese vadano a rotoli
  • Non le accettiamo e non ci fermeremo dinanzi a queste speculazioni