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NUCLEARE: USB, IL GOVERNO DELL'IMBROGLIO CERCA DI STOPPARE IL REFERENDUM

Necessaria forte mobilitazione per portare i SI alla vittoria

Roma -

“Con un emendamento all’articolo 5 del decreto Legge Omnibus, in discussione al Senato, il Governo sta cercando di eliminare dalla tornata referendaria il quesito riferito al nucleare”, denuncia Emidia Papi, dell’Esecutivo  Nazionale USB.

 

“E’ una mossa, a dire il vero, nient’affatto inattesa – prosegue Papi - e dettata in primo luogo dalla consapevolezza che, dopo il disastro giapponese, il referendum contro le centrali nucleari avrebbe avuto ottime possibilità di vittoria. Infatti, nonostante il tentativo di gran parte dei mass media di relegare nelle ultime pagine, o addirittura di nascondere, l’evolversi della catastrofe, è di dominio pubblico la notizia che l’incidente di Fukushima ha raggiunto il livello 7, lo stesso di Chernobyl, di cui quest’anno si celebra il 25° anniversario”.

 

“Un altro motivo non secondario che spinge il governo a questo imbroglio – evidenzia la dirigente USB - è la consapevolezza che il tema del nucleare avrebbe contribuito al raggiungimento del quorum anche per gli altri referendum, quelli per l’acqua pubblica e sul legittimo impedimento, tema quest’ultimo molto caro a Berlusconi. Sulla privatizzazione dell’acqua e dei beni e servizi pubblici punta invece la Confindustria, per attingere a profitti sicuri a scapito di tutti i cittadini”.

 

“Dovremo dunque mobilitarci al massimo dei nostri sforzi – conclude Papi - insieme a tutte le forze sociali, ai comitati che con chiarezza hanno detto no al nucleare e per difendere l’acqua bene comune, per bloccare il governo degli imbrogli, per superare il vuoto d’informazione che circonda i referendum e portare alla vittoria i SI”.