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Nuova chiamata per il Ccnl Sanità: non firmate

Nazionale -

L’incontro del 20 febbraio tra sindacati del comparto e Aran sul CCNL sanità, resta avvolto da un fitto mistero sulle motivazioni della convocazione, a condizioni apparentemente invariate da quelle che hanno portato alla bocciatura dello stesso testo nel gennaio scorso.

In questo mese abbiamo assistito ad uno squallido teatrino di accuse e minacce, neanche tanto velate, sulle spalle di lavoratori e lavoratrici; mai ad una reale proposta e alla disponibilità di incrementi economici da parte del Governo.

È stato fatto un utilizzo strumentale dell’erogazione dell’indennità di Pronto soccorso, sia da Cisl e Nursind che da Governo e Regioni, come ricatto per fare pressione su tutti quei sindacati che non vogliono firmare un contratto in perdita sul piano economico e umiliante su quello normativo.

Una clava che lo stesso Zangrillo, nell'incontro di ieri in Funzione pubblica con tutti i sindacati, non ha mancato di usare contro tutti quelli che si oppongono alla firma di contratti a perdere, come fosse uno qualunque e non un ministro della repubblica con la responsabilità della difesa dei servizi pubblici.

Un governo disposto a tutto, con il sostegno dei soliti sindacati con la penna sempre pronta, anche a mettere in discussione la democrazia e la libertà sindacale.

In tutto questo, ad oggi, l’unica certezza ribadita ieri dallo stesso Ministro è la chiarissima volontà di non aumentare le risorse per i dipendenti pubblici, sanitari compresi.

Ci auguriamo che domani i sindacati che non hanno firmato il 14 gennaio non cedano al ricatto e vadano avanti, insieme a noi, a testa alta e schiena dritta: continuando a rivendicare aumenti e condizioni di lavoro migliori per tutto il personale sanitario.

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