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Scuola, nuove modalità di formazione e assunzione: USB denuncia l’ennesima farsa

Roma -

L’articolo 20 del decreto PA è dedicato alla formazione e alla selezione del personale della scuola. Ancora una volta assistiamo a un pasticcio che, lungi dal dare dignità e qualificazione al nostro mestiere, produrrà ulteriori contraddizioni, problemi, difficoltà.

In primo luogo, la necessità di fare le immissioni in ruolo previste dal PNRR, ancora sostanzialmente al palo, porta a ridurre il futuro concorso straordinario ter a una prova scritta a crocette (nonostante le recenti pessime esperienze in tal senso, con l’ultimo ordinario e il suo strascico di errori), nella probabilmente errata convinzione che operando su conoscenze e competenze di ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico-metodologico, oltre che informatiche e di conoscenza dell’inglese, le cose dovrebbero farsi più semplici. I contenuti delle discipline insegnate saranno relegati ad un orale caratterizzato da un non meglio definito “test specifico”. Ancora una volta le conoscenze disciplinari dei docenti vengono svilite e messe in second'ordine Dopo la conclusione del PNRR si potrà modificare la modalità, si dice. Lo vedremo.

Ancora più sconcertante la modalità di formazione dei docenti. Eliminato il limite di abilitabili, collegato ai posti disponibili, ancora una volta il tutto si ridurrà al “commercio di CFU”, 60 per i neolaureati, 36 per chi ha già conseguito i 24, alla modica cifra di 2500 e 2000 euro, conseguibili con percorsi, almeno fino al 2025, al 50% on line. Ancora una volta gli aspiranti docenti dovranno pagare lautamente, a fronte degli stipendi più bassi d’Europa e di un’inflazione galoppante, percorsi sulla cui qualità ci permettiamo di dubitare. Inoltre, sappiamo bene che l’eliminazione dei limiti di iscrizione ai percorsi abilitanti non si tradurrà in maggiori assunzioni, ma in molti precari. Illusi che non verranno stabilizzati, dati gli organici striminziti, o che, nel peggiore dei casi, dovranno spostarsi da un lato all’altro del paese per lavorare.

Chi deve o vuole conseguire una seconda abilitazione, o i colleghi che hanno solo la specializzazione sul sostegno, entrati in ruolo da GPS negli ultimi anni, potranno acquisirla (acquistarla?) con 30 CFU on line.

Impossibile non vedere in tutto questo sistema l’ennesimo obolo che rimpinguerà le casse delle università, a fronte di nessun miglioramento delle condizioni di lavoro dei docenti.

Nulla cambia, nulla è cambiato dai tempi delle Graduatorie Permanenti, un aspirante docente deve pagare per potersi stabilizzare, senza alcuna garanzia che le sue capacità siano tenute in minima reale considerazione.

USB da sempre sostiene la stabilizzazione diretta dei precari con almeno tre anni di servizio (se un docente va bene da precario, non si capisce perché non dovrebbe andare bene di ruolo) e la successiva istituzione di un percorso di formazione-assunzione gratuito, di qualità e sensato. 

Ma della qualità della scuola a questo "Ministro del Merito" interessa assai poco, come d’altronde a tutti i suoi predecessori di destra e di finta sinistra.

USB PI Scuola