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Operatori Fiduciari vigilano l’altare della patria? Un precedente pericoloso per il futuro del settore

Roma -

In questi giorni abbiamo appreso dal profilo Facebook del Gruppo Battistolli che il monumento del Vittoriano a Roma (meglio noto come Altare della Patria) sarà vigilato anche da operatori dei servizi fiduciari. Un servizio della durata di tre mesi di cui il gruppo veneto della vigilanza si fregia di avere acquisito.

Operatori fiduciari disarmati – da giugno 2023 denominati “addetti ai servizi di sicurezza” – chiamati a svolgere un servizio di vigilanza in un luogo così rappresentativo?

È questo il futuro del comparto?

Come noto, la figura del fiduciario – fin dalla sua prima contrattualizzazione nel 2013 ad opera dei sindacati firmatari dell’ormai “famoso” Ccnl – sembra essere stata partorita per offrire alle imprese operatori tuttofare a basso costo. Una selva di mansioni, dubbie e promiscue, da impiegare nei più svariati servizi: portierato, receptionist, controllo accessi, addetti antincendio, assistenza alla clientela nei supermercati e gallerie commerciali e - forzando la mano - anche di addetti alla sicurezza nei locali commerciali con compiti “impropri” di antitaccheggio.

Insomma, una vastità di compiti alla scandalosa paga di poco più di 5 euro lordi l’ora.

Adesso, le imprese provano a fare di più con la compiacenza delle Istituzioni?

Impiegare personale fiduciario non adeguatamente formato per compiti di vigilanza di siti così importanti è una pericolosa forzatura che può creare anche una distorsione nel mercato con sensibili ricadute sul settore.

L’accettazione passiva dell’impiego di personale disarmato - ed economico - in luogo delle più costose – non così tanto - guardie particolari giurate armate manifestata pure dalle committenze pubbliche ha sdoganato l’impiego degli operatori fiduciari anche in servizi a loro in precedenza preclusi.

Questa tendenza comprime gli spazi d’impiego delle GPG che vedono sottrarsi numerosi servizi, prima loro affidati, a vantaggio – o forse a scapito - degli operatori disarmati. Non si tratta di una guerra tra le diverse categorie, ma di una pericolosa inclinazione nell’assegnare compiti a personale fiduciario esponendolo ai rischi connessi allo svolgimento di mansioni improprie e ad un intenso sfruttamento a basso costo.

Il settore vive da anni una deriva contrattuale e normativa sotto l’occhio disattento degli Organi di Vigilanza che meglio e maggiormente dovrebbero controllare circa il corretto utilizzo degli operatori fiduciari con cui le committenze di ogni tipologia (pubbliche e private) soddisfano il loro fabbisogno di sicurezza.

Come USB proseguiamo la nostra lotta contro gli abusi ai danni di queste figure professionali sempre più sfruttate e investite di responsabilità che non sono certamente in linea con le inconsistenti retribuzioni previste dal contratto collettivo nazionale.

Dobbiamo invertire la rotta. Basta sfruttamento. Serve un salario dignitoso e maggiori controlli.

USB Vigilanza