L'adesione allo sciopero nazionale dei taxi è stata di circa il 60/70% con punte come Napoli e Torino dove abbiamo raggiunto una partecipazione superiore al 90%.

Anche negli aeroporti i numeri dei taxi sono stati al di sotto della media, a riprova di un buon risultato.

La lotta al decreto continua, quella del 10 ottobre è stata una prima tappa contro una Legge ingiusta e contro le ricadute che comporterà. Alla chiusura del confronto democratico da parte del Governo, risponderemo con tutta la determinazione necessaria, senza passi indietro.

Sono indispensabili interventi concreti di potenziamento del trasporto pubblico di linea, come pure adeguamenti tariffari per i taxi congrui al costo della vita, occorre una programmazione concreta su base territoriale non numeri buttati a caso perché solleticati dai media.

Non siamo disposti a tacere sui tagli al trasporto di linea, per permettere a Enti Locali e Governo di trovare nei Taxi un capro espiatorio. L'auto ricatto che porta alcune organizzazioni sindacali, a piegare la testa ingoiando ogni volta un rospo peggio del precedente, con Noi non funziona.

L'attacco al nostro reddito e al valore dei nostri sacrifici che queste misure introducono, non può essere accettato per nessun motivo, men che mai con la prospettiva di scambiarle con un nostro diritto (decreti attuativi 12/2019).

A oltre 4 anni e mezzo dalla pubblicazione in Gazzetta della Legge n. 12/2019 il mancato confronto per arrivare ai decreti attuativi, non è più rinviabile, i diritti dei tassisti non possono esser merce di scambio.

Favorire una concreta destrutturazione del nostro lavoro agevolerà ulteriormente le multinazionali, che già oggi danneggiano in maniera incivile il servizio pubblico Taxi. Questa è una battaglia di civiltà che noi combatteremo senza tregua e cedimenti.

Noi zitti non ci stiamo

USB-TAXI

10 ottobre 2023