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P.A.: IL GOVERNO CONFERMA AGGRESSIONE AL SETTORE PUBBLICO. L' USB VA ALLO SCIOPERO GENERALE

Decine le iniziative di protesta ancora in corso in tutta Italia

Roma -

Sono ancora in corso in tutta Italia decine di iniziative organizzate dall’USB Pubblico Impiego, nell’ambito della giornata nazionale di mobilitazione dei lavoratori pubblici per il rinnovo dei contratti, la stabilizzazione dei precari e contro il massacro del lavoro pubblico e dei servizi.

 

"Basta tagliare salari ai lavoratori pubblici e servizi ai cittadini per ingrossare il malaffare", è stato lo slogan con cui a Milano sono stati occupati i locali della Commissione Sanità della Regione Lombardia. L’occupazione è ancora in corso, dopo che una pioggia di “renzini”  (la banconota da 80 Euro “coniata” dall’USB) è caduta dall’alto del “Pirellone”. 

 

A Reggio Calabria un nutritissimo presidio di lavoratori pubblici, precari ed ex LSU ha intercettato il premier in visita alla Prefettura. A Renzi sono stati evidenziati i problemi generali del lavoro pubblico e quelli specifici della Calabria. L’incontro sta ora proseguendo con il ministro Poletti.

 

A Firenze la manifestazione in piazza della Repubblica ha assunto il volto di una sarcastica  messa all'asta dei servizi pubblici. Da Palermo a Venezia, da Bologna a Nuoro e in tante altre città, la protesta reale dei lavoratori e delle lavoratrici si è contrapposta ad una riforma fatta di tagli ai servizi, ai salari e ai diritti.

 

A Roma un corteo di circa 2.000 dipendenti comunali in sciopero ha invaso piazza del Campidoglio per unirsi al numeroso presidio degli altri lavoratori pubblici del Lazio presso la Funzione Pubblica. Una delegazione USB ha quindi incontrato i rappresentanti del governo.

 

Dall’incontro è emerso un quadro che sostanzialmente conferma le politiche di aggressione ai servizi, ai diritti, al salario e a tutto mondo del lavoro, in perfetta continuità con il decreto per la precarizzazione approvato ieri in Parlamento.

 

L’USB P.I. ha pertanto convocato sabato 17 maggio i suoi organi nazionali per fisare la data dello sciopero generale della categoria, che a questo punto rimane l’unica risposta adeguata alle politiche del Governo contro i servizi pubblici, il welfare ed i lavoratori della P.A.