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Pam Morena, i lavoratori licenziati vincono la causa per il reintegro ma l’azienda li trasferisce a centinaia di chilometri

Roma -

Nel febbraio 2019 Pam cede il punto vendita di Morena (RM) ad un’altra società e con questa operazione si libera in un colpo solo dei dipendenti con maggiore anzianità di servizio e più carichi familiari, cedendoli assieme alle mura del negozio.

Le lavoratrici e i lavoratori non ci stanno e in 12, iscritti a USB, si rivolgono all’avvocato Bartolo Mancuso per intentare una causa contro la scellerata operazione di PAM.

Dopo oltre due anni di attesa - prolungata anche dall’emergenza pandemica – l’11 maggio 2021 finalmente il giudice dà ragione all’avvocato Mancuso e ai lavoratori: la cessione di ramo d’azienda viene invalidata e Pam deve riassumere i 12 ex dipendenti.

Eppure Pam non molla. Come molte altre aziende della Grande Distribuzione Organizzata considera ormai questi lavoratori un fastidio e, dopo aver fatto attendere oltre un mese per comunicare la sua decisione, il 24 giugno fa partire le lettere di trasferimento: le nuove destinazioni saranno Bologna, Modena, Firenze, Genova, Trieste, Torino, Milano, tutte città a centinaia di chilometri di distanza, dove i lavoratori non potranno trasferirsi per non lasciare a Roma figli piccoli, genitori anziani e tutti i loro cari.

L’azienda si trincera dietro uno stato di crisi generalizzato per giustificare la sua orribile azione. Ecco lo schiaffo del padronato: i licenziamenti mascherati. E non c’è nemmeno grande originalità in questa operazione, dal momento che da tempo questo è il modus operandi delle aziende che vogliono disfarsi dei lavoratori, i cui diritti vengono considerati dei costi.

Anche questa volta le lavoratrici e i lavoratori non ci stanno e impugnano i trasferimenti, dichiarando aperta la battaglia per vedersi riconosciuto il diritto sancito dal tribunale: quello del reintegro nel proprio posto di lavoro.

USB è pronta a schierarsi contro il gigante della GDO in difesa di uomini e donne lavoratori tenaci e dichiara che ne tutelerà gli interessi in tutte le sedi e in tutti i modi che riterrà opportuni.

Non cederemo al padronato che da ben prima dell’inizio della pandemia, e ancor di più oggi, con una devastante depressione economica in atto, getta tutto il peso della crisi sulle spalle di chi lavora.

#nonperfavoremaperdiritto

USB Lavoro Privato Roma