Pam Panorama si accanisce sui fragili e cerca di aggirare le norme, Martedì 11 mobilitazione USB: l’arroganza padronale ha le ore contate
La storia e le scelte del Gruppo PAM ci hanno portato più volte allo scontro sul piano sindacale per l'uso, a nostro avviso ingiustificato, di norme, leggi e istituti di solidarietà senza un’offerta di stabilità lavorativa. Tutto questo testimonia la volontà di fare profitto sgravandosi del costo del lavoro, in barba ai diritti dei lavoratori e dei contribuenti.
È il caso recente di Firenze, al centro commerciale “I Gigli”, dove dopo 13 anni di cassa integrazione -dunque di aiuti statali pagati con le tasse dei cittadini- l’Azienda ha ben pensato di ridurre la superficie del supermercato e “liberarsi” del personale scomodo: quello con contratti maggiormente tutelati e le categorie fragili.
Ma non è stato un caso isolato: avendo pensato di aver trovato il trucco per aggirare le norme modificando il DVR (Documento di Valutazione dei Rischi), i vertici aziendali hanno ben pensato di sfruttare questo escamotage per “svecchiare e alleggerire” altri punti vendita di varie regioni. In cosa consiste il loro “colpo di genio”? L’azienda, con la complicità di uno staff di sedicenti specialisti, e senza un confronto preventivo con gli RLS (Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza), ha abbassato i parametri del DVR. In questo modo il personale fragile, con limitazioni alla mansione, è caduto in una zona grigia di impossibilità di collocazione, anche con giudizi di idoneità parziale, scatenando una serie di sospensioni dal lavoro e dalla retribuzione. Chiaramente, questa scelta scellerata e irresponsabile ha gettato nella disperazione i lavoratori coinvolti, che si sono trovati senza stipendio dall’oggi al domani.
È paradossale che, se questi lavoratori sospesi fossero stati impiegati in qualunque altra azienda della grande distribuzione alimentare, sarebbero stati adibiti in cassa, in accoglienza clienti, in reparto con mansioni ridotte. Non in PANORAMA che, evidentemente, ha la superbia di ritenersi libera di agire al di là delle Legge e del senso di responsabilità.
USB si è immediatamente mobilitata, smascherando il reale intento dell’azienda di licenziare e di agire con la già nota arroganza padronale.
Dopo aver impugnato tutti i giudizi di idoneità e aver denunciato agli organi di vigilanza quanto stava accadendo, abbiamo ottenuto l’apertura di un tavolo di crisi alla Regione Toscana e l’estensione anche in altre Regioni degli interventi a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici coinvolte.
Abbiamo appreso in queste ore che alcuni dei lavoratori sospesi nel Lazio sono già stati reintegrati: verranno loro riconosciuti gli arretrati dei mesi di mancata retribuzione.
La lotta paga, ma non ci accontentiamo di queste vittorie ancora isolate.
Per questo Martedì 11 febbraio 2025, mentre la nostra organizzazione incontrerà l’azienda in regione toscana, con i lavoratori saremo presenti davanti i punti vendita Pam Panorama di varie città - Roma, Firenze, Bologna- per ribadire a gran voce che continueremo a protestare finché non soltanto non verranno reintegrati tutti i lavoratori sospesi, ma anche finché l’azienda non dichiarerà un chiaro dietro front dalla linea intrapresa.