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Pavia: tavolo per la costruzione e la definizione di un Osservatorio Permanente di contrasto allo sfruttamento nella ristorazione

Pavia -

In data 17 gennaio 2025 su convocazione della Giunta Comunale di Pavia si è, dopo un primo e preliminare incontro con l’USB avvenuto nel mese di novembre u.s., finalmente composto il tavolo per verificare la disponibilità dei soggetti invitati nell'affrontare l'innegabile problema dello sfruttamento della manodopera nella ristorazione in una città universitaria come Pavia che può contare su un esercito di studenti lavoratori che si trovano in larga maggioranza occupati in questo settore.

La delegazione della Giunta Comunale era composta dalla Vicesindaca con delega ai lavori pubblici e dagli Assessori al bilancio e al lavoro. Presente anche la CGIL con alcuni suoi delegati tra cui il Segretario Generale provinciale, così come era presente la UIL con il proprio Segretario Generale. Presenti due rappresentanti territoriali dell'USB, due componenti di Radioaut-Federazione del Sociale USB in rappresentanza diretta dei lavoratori del settore e in ultimo i due esponenti di ASCOM. Va segnalata inoltre la presenza esterna al tavolo del Consigliere in quota AVS titolare dell’Ordine del Giorno sull'argomento che verrà, informano i rappresentanti del Comune, presentato a breve in Consiglio Comunale.

Si è premesso che, seppur con diverse sfumature, nessuno dei partecipanti ha negato il problema nonostante i rappresentanti di ASCOM, così come più volte dichiarato anche sulla stampa locale, si sono detti contrariati in quanto si è data, secondo loro, l'impressione di voler fare di "tutta l'erba un fascio" e che si volesse con questa iniziativa attaccare tutto il settore della ristorazione. I rappresentanti di USB hanno dichiarato che nel settore della ristorazione più che di mele marce, secondo i dati raccolti da Radioaut attraverso la somministrazione di un questionario ancora disponibile online, si è in presenza di un vero e proprio sistema di sfruttamento dove la parte del leone viene fatta da bassi salari, inquadramenti fittizi e finti contratti a chiamata estremamente precari che sono gli strumenti più utilizzati da una quota preponderante di gestori di locali. Tuttavia, quello che ne consegue è che questi gestori di locali mettono in difficoltà con la loro concorrenza sleale non solo gli altri imprenditori che rispettano il CCNL e le normative italiane ma anche tutti i lavoratori del comparto che non si ritrovano alternative se non considerare una situazione illegale come normale.

Essendo la ristorazione un settore lavorativo che è possibile definire polverizzato dove molti dei lavoratori, spesso studenti, non si conoscono nemmeno e gli sono preclusi tutti gli strumenti classici di lotta di classe, USB ha ritenuto che il tema non poteva essere affrontato coi classici strumenti sindacali ma che fosse necessario il coinvolgimento dei vari livelli istituzionali, tra cui il Comune, che si è reso disponibile a comporre il tavolo, le parti datoriali, le altre sigle sindacali e gli enti preposti alla vigilanza e controllo. Le proposte del comune di Pavia si sono quindi concentrate sui seguenti punti:

  • Un meccanismo di premialità per quei datori di lavoro che non solo rispettano le normative del CCNL del comparto ma riconoscono una remunerazione maggiorata che risponda alle esigenze sempre più pressanti di un salario dignitoso ed equo.
  • Un aumento della condivisione delle informazioni tra gli enti istituzionali affinché tramite l’incrocio dei diversi dati a disposizione sia possibile far emergere più chiaramente le situazioni di illecito e di conseguenza effettuare controlli più efficaci e precisi da parte delle autorità preposte.
  • Una supervisione da parte del Comune di Pavia per quei locali che fanno richiesta per uno spazio esterno dehors. Se la possibilità di prorogare l’attuale normativa per l’allargamento dei dehors è appannaggio del Parlamento nulla vieta il Comune di Pavia dal verificare che sia rispettata la corretta redistribuzione dei carichi di lavoro tra i diversi dipendenti.
  • Infine, ultimo ma non meno importante, è la creazione di un osservatorio permanente che vigili e verifichi che le normative sopra proposte siano messe in atto e, in caso emergessero durante lo stesso lavoro altre questioni, proporre ulteriori iniziative che possano arginare un problema dilagante.

Le proposte presentate dal Comune di Pavia hanno colto alla sprovvista gli altri componenti del tavolo esclusa USB. Evidenziando un’insofferenza per non essere stati coinvolti nel precedente incontro e per non essere stati convocati nell’elaborazione delle proposte nonostante le difficoltà e problematicità presentate siano visibili agli occhi di chiunque e che per palese disinteresse non si siano volute affrontare, le critiche principali si sono concentrate sulla proposta del comune di un meccanismo premiale per quei datori che retribuiscono maggiormente i propri dipendenti. La proposta che è stata avanzata, in particolare dalle altre sigle sindacali, è la sottoscrizione di un contratto integrativo che parta dal CCNL firmato dalle organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative che escluda di conseguenza tutti quei datori che applicano contratti pirata.

Ora, nonostante sia assolutamente ragionevole identificare il perimetro all'interno del quale agire includendo non solo la piccola ristorazione ma anche quella organizzata fatta di società più grandi del piccolo proprietario di Bar e/o Ristorante, come anche quella che coinvolge rider e ristorazione collettiva in appalto, come USB riteniamo che il classico strumento della Contrattazione abbia di sicuro una sua utilità riscontrabile per quanto riguarda le società di ristorazione organizzata, ma lo stesso non si può dire per quella piccola e media dove è proprio lì che lo sfruttamento, oggetto principale della discussione, compie il salto di qualità. Immaginare che una Contrattazione integrativa possa migliorare la condizione contrattuale e salariale di lavoratori che spesso lavorano in condizioni di palese mancato rispetto delle leggi e dei CCNL, questi ultimi già con evidenti limiti, appare abbastanza inutile ed inefficace. Ci si chiede per quale motivo chi non applica già ora il CCNL di riferimento e non rispetta il diritto del lavoro dovrebbe per incanto applicare una regolamentazione dei rapporti di lavoro migliorativa rispetto a quella in vigore se non vengono messi in atto altri strumenti che impediscano il verificarsi dello sfruttamento. Per quanto può essere un’iniziativa utile e sicuramente meritevole, la firma di un contratto integrativo locale non risolve ne argina il problema.

Dopo ben due ore e mezza di confronto, Il tavolo si chiude e posti davanti alla richiesta del Comune di richiedere la propria disponibilità nessuno dei presenti si è tirato indietro da questo impegno. I buoni auspici ci sono, l'impegno da parte di tutti è da verificare.

Ci si aggiorna dopo l'avvio definitivo dell'Osservatorio, ci si augura non più tardi di 1 o 2 mesi.