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Più di 100 i morti di lavoro in questo inizio 2023: per fermare la strage istituire il reato di omicidio sul lavoro

Nazionale -

Unione Sindacale di Base e Rete Iside Onlus continuano il loro lavoro di monitoraggio sulle morti di lavoro: al 5 febbraio le vittime sono già 102, dopo appena 36 giorni (diversi dei quali festivi) del nuovo anno! Nello specifico si tratta di 77 decessi sul posto di lavoro e di 25 in itinere.

USB e Rete Iside, forti di un lavoro di collaborazione solida che prosegue da anni sul fronte salute e sicurezza sul lavoro, ribadiscono che l’unica cifra di morti di lavoro accettabile è “zero” ed un modo per azzerare i decessi è l’istituzione del reato di omicidio sul lavoro.

Solo inserendo nel codice penale il reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro si può porre una deterrenza reale al fenomeno; nel nostro Paese, infatti, le imprese e la parte datoriale spesso vedono in salute e sicurezza sul lavoro dei costi da ridurre per aumentare i profitti. Con l’omicidio sul lavoro non sarebbe più conveniente, ad esempio, manomettere una macchina per aumentare la produttività.

Di seguito i dati divisi per regione:

Lombardia 20;

Campania 13; 

Piemonte, Veneto 10; 

Toscana, Abruzzo 6;

Umbria, Sicilia 5;

Lazio, Puglia 4;

Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche 3;

Trentino, Calabria, Sardegna 2;

Alto Adige, Liguria, Molise, Estero 1

 

Unione Sindacale di Base

Rete Iside Onlus