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Più lavoro in presenza, più sicurezza: l’ossimoro di Brunetta

Roma -

Nella conferenza stampa convocata ieri per spiegare il senso del provvedimento di estensione dell’obbligo del green pass a tutto il lavoro, pubblico e privato, abbiamo ascoltato una serie di costruzioni fantasiose sui perché di un provvedimento che non è assolutamente ordinario. Dal come sarebbe comunque garantito il diritto al lavoro, ci sarebbe “solo” la sospensione dello stipendio, al modello di riferimento della Scuola, aperte da una settimana e con già oltre cento classi in quarantena e DAD.

Ma la parte più bella è stata l’associazione del Ministro Brunetta tra maggiore presenza sui posti di lavoro e più sicurezza. Un ossimoro.

Il distanziamento e quindi l’alternanza sui posti di lavoro al fine di evitare uffici sovraffollati, rimane uno dei capisaldi per contrastare la circolazione del virus che avviene, anche se in misura inferiore, anche tra i vaccinati. Per cui il ritorno di massa dei lavoratori pubblici, a più riprese invocato da Brunetta (per la verità lo invoca da giugno 2020 quando diceva che non c’era più motivo per lavorare da remoto…), con o senza green pass, è un fattore di rischio e un elemento che aiuta la circolazione del virus, con tutto ciò che ne consegue, varianti comprese.

Per questo USB ha chiesto che si apra immediatamente un confronto sulla sicurezza nei posti di lavoro a partire dal protocollo firmato a luglio 2020 e dal quale sono poi discesi i protocolli di sicurezza delle singole amministrazioni. È necessario confermare alcune misure di contenimento, proprio a partire dal distanziamento e quindi in nessun ufficio è ad oggi pensabile un ritorno in massa. Dobbiamo ribadire che il green pass non dispensa dall’utilizzo dei DPI e dalla sanificazione degli ambienti. Dobbiamo attivare meccanismi di tracciamento che impediscano l’insorgere di focolai incontrollati.Peraltro la mancata copertura INPS per la quarantena è un ulteriore motivo di preoccupazione in relazione alla sicurezza.

Così si tutela la sicurezza dei lavoratori e della cittadinanza negli uffici pubblici. Il resto è mera propaganda.

D’altronde, tra tante frottole e acrobazie dialettiche, una verità da questa conferenza stampa è emersa: il ritorno al lavoro in presenza serve esclusivamente a dare un’ulteriore spinta all’economia. Vedremo quale sarà il prezzo che pagheremo questa volta al dio profitto.