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PRECARI PUBBLICI: PARTE DOMANI LA STAFFETTA DI LOTTA

Presìdi a Roma, Villa San Giovanni e Palermo

Roma -

Al via la staffetta dei precari pubblici, che domani, 19 settembre, aprono con l’USB l’autunno di lotta per chiedere la revisione del decreto 101, il cosiddetto “salva precari”, ed una legge di sanatoria con assunzioni vere per  tutti.

 

A Roma, sotto il Ministero del Lavoro in via Veneto, presidio dalle ore 10.30 dei precari degli enti locali del Lazio, provenienti dal bacino LSU regionale e senza stipendio da mesi, insieme agli LSU della Regione Campania.

Sempre domani mattina, a Villa S. Giovanni (RC)  presidio dei lavoratori LSU/LPU, ore 10.30, e degli LSU a Palermo, sotto la sede della Regione Sicilia, ore 10.00.

 

I lavoratori contestano il recente decreto, che confina le stabilizzazioni entro vincoli sempre più stringenti per migliaia di  precari  pubblici, molti in servizio da quasi 20 anni. L’impossibilità di rinnovo dei contratti ove non saranno avviati concorsi, potrebbe produrre effetti drammatici per moltissimi lavoratori che, dopo anni di precariato, vengono così avviati al baratro della disoccupazione invece che ad una prospettiva di sicurezza per il futuro.

 

Allarmante la situazione  in particolare negli enti locali, dove si registra il numero più alto di precari con contratto a tempo determinato e LSU, mentre è in corso una ristrutturazione istituzionale e finanziaria, con accorpamenti di piccoli comuni, convenzioni di servizi ed esternalizzazioni,  abolizione di Province e Comunità Montane, che riducono all’osso qualsiasi aspettativa di assunzioni,  vincolate come sono alla riserva del 50% dei posti rispetto alle cessazioni, che per effetto della riforma Fornero saranno del tutto  inconsistenti.

 

Serve dunque una vera  legge di stabilizzazione, adeguata a risolvere positivamente la condizione di migliaia di precari storici, che consenta assunzioni a tempo indeterminato in deroga ai vincoli finanziari e assunzionali,  lo sblocco del turn over e  spese per la stabilizzazione fuori dal patto di stabilità, con risorse sufficienti per tutti.