Presentazione del programma di medio termine: il governo prefigura un futuro di austerità e taglio ai servizi contro lavoro e ceti popolari
Il governo con la presenza del ministro dell'economia Giorgetti ha presentato oggi alle parti sociali le linee guida del programma di medio termine delle prossime leggi di bilancio.
Ci è stato prefigurato un futuro fatto di lacrime e sangue con parole d'ordine che rimangono legate all'europa, all'austerità e ai tagli ai servizi pubblici, chesono salario indiretto delle classi popolari.
Non abbiamo registrato nessun intervento in favore dei salari, nessun rilancio della dinamica salariale, nessun miglioramento a favore delle pensioni e nessun taglio delle spese militari.
Ancora una volta la logica che ci è stata annunciata è solo quella dei tagli mentre la pubblica amministrazione continua ad essere il bancomat del governo con risorse per il rinnovo dei contratti palesemente insufficienti.
Il tratto caratterizzante del programma di medio termine è la totale assenza di interventi che vadano nella direzione di una redistribuzione di quella ricchezza accumulata in questi anni che l'Istat ha certificato in questi giorni e che evidentemente, vista la drammatica crescita della povertà nel nostro Paese, è sempre più concentrata in poche, pochissime mani. Questi dati ci restituiscono la fotografia di un Paese nel quale una minoranza si arricchisce sempre di più e la maggioranza diventa invece sempre più povera.
Saranno i lavoratori e i ceti popolari ancora una volta quelli che pagheranno il prezzo più caro per le politiche di austerità che l'Unione Europea continua ad imporre a governi che cambiano nella continuità di asservimento ai poteri forti. In questo contesto il profitto potrà continuare a dormire sonni tranquilli.
Il Paese che uscirà da questo piano, in assenza di opposizione sociale, sarà un Paese ancora più disuguale e il Governo si prepara a "governare" queste disuguaglianze con la criminalizzazione della protesta attraverso le misure del DDL Sicurezza.
USB non si rassegna alla limitazione del danno che continuano a praticare le organizzazioni complici e sarà in piazza il 19 ottobre contro il decreto sicurezza e il 31 ottobre con lo sciopero generale del pubblico impiego.
Unione Sindacale di Base