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Presidential Council FSM ad Hanoi: con le lotte organizzate il sistema di crisi e sfruttamento può essere sconfitto

Roma -

Dal 4 al 6 marzo si è svolto ad Hanoi (Vietnam) il Presidential Council della Federazione Sindacale Mondiale, USB ne fa parte con due rappresentanti.

La riunione si è svolta all’interno delle strutture della Confederazione Generale del Lavoro del Vietnam (VGCL) con una ospitalità e una organizzazione impeccabili che hanno messo in evidenza un sindacato pieno di giovani, entusiasmo e chiarezza di ruolo del proprio paese in questo mondo; quest’anno il Vietnam festeggia il 50esimo anniversario della vittoria sugli statunitensi. L’accoglienza e la gestione delle giornate hanno sicuramente dato una cornice positiva e costruttiva alla riunione.

Tanti interventi per inquadrare la fase difficile, nuova e veloce, caratterizzata dalla guerra e dallo scontro tra blocchi imperialisti, coscienza della responsabilità che i sindacati di classe affiliati alla FSM hanno oggi più che mai. Abbiamo bisogno di rafforzarci, crescere, lottare, costruire iniziative, esprimere solidarietà con le lotte, raccontare e diffondere la storia della FSM. Il 2025 è l’anno dell’80° anniversario della fondazione della FSM, una storia da raccontare e far vivere tra i lavoratori perché comprendano la funzione che possono avere se lottano uniti all’interno delle organizzazioni di classe.

“Con le nostre lotte unite e organizzate, il sistema che genera crisi e riproduce lo sfruttamento può essere sconfitto. Un mondo libero da guerre e interventi imperialisti, libero dallo sfruttamento e dalla discriminazione; un mondo in cui il lavoro sarà permanente e stabile, regolamentato e sicuro, è realizzabile.”

Sarà un anno denso, impegnativo con una intensificazione delle contraddizioni e di spazi che dobbiamo occupare.

Di seguito gli interventi di Cinzia Della Porta Membro del Segretariato Mondiale FSM e Pierpaolo Leonardi Coordinatore FSM per l’Europa

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Caro Presidente

Caro Segretario Generale

Cari compagni del Consiglio Presidenziale

Prima di tutto voglio ringraziare la Confederazione Generale del Lavoro del Vietnam (VGCL) per l’ospitalità e salutare il popolo e il governo della Repubblica Socialista del Viet Nam.

La fase internazionale che l’intera umanità sta attraversando è caratterizzata da una crisi economica e sociale dei paesi a capitalismo maturo senza precedenti, che si riflette sul terreno politico e militare attraverso avvenimenti che si succedono con sempre maggiore velocità.

La nuova amministrazione americana è l’espressione più chiara del livello di conflitto di classe determinato dalla crisi del capitalismo occidentale in questa fase storica.

Il binomio Trump / Musk esprime anche fisicamente la polarizzazione in atto tra un pugno di multimiliardari al potere e la sterminata massa umana che ne determina la ricchezza attraverso prestazioni di lavoro sempre più precarie e mal pagate.

Un sistema che sta progressivamente perdendo la sua egemonia sul mondo, alla quale reagisce attraverso due forme di guerra. La prima è interna contro i settori popolari, per garantirsi retrovie disciplinate e obbedienti, attraverso la repressione ed il ricatto lavorativo, dato che le loro armi ideologiche sono sempre più deboli. Come possono i capitalisti parlare di civiltà occidentale, diritti umani, diritto internazionale quando sostengono attivamente il genocidio sionista in Palestina?

L’attuale governo statunitense sta colpendo duramente il mondo del lavoro, attraverso un piano federale di drastica riduzione dei dipendenti pubblici, i quali hanno recentemente ricevuto da Elon Musk un’email nella quale hanno dovuto descrivere la loro attività nell’ultima settimana o affrontare il licenziamento. Decine di migliaia di lavoratori verranno licenziati, insieme ad altre decine di migliaia di impiegati nell’immenso indotto legato alla pubblica amministrazione. Tagli finalizzati a ridurre l'enorme debito pubblico, accumulato dal dopoguerra in poi attraverso il signoraggio del dollaro, vero e proprio sistema di rapina delle risorse di tutto il mondo, privilegio che l'imperialismo statunitense sta perdendo.

I Licenziamenti interni ridurranno ancora di più i pochi servizi sociali e la sanità pubblica statunitense.

Anche nel settore privato, a causa della crisi dell’industria automobilistica e manifatturiera, si prevedono licenziamenti di massa. L’unica industria che continua a funzionare è quella militare, per poter continuare a svolgere il ruolo di gendarme nelle aree di diretto interesse: l’America Latina, il medio ed estremo oriente, in competizione diretta con la Cina.

L’Unione Europea dovrà fare i conti con i dazi imposti dall’ex alleato d’oltre oceano e con la riduzione drastica dello scudo militare garantito dal dopoguerra ad oggi dagli Stati Uniti.

La lotta contro la guerra è sempre stata una caratteristica identitaria per il sindacalismo di classe e per la FSM, che si abbina inscindibilmente con il conflitto di tutti i giorni contro i capitalisti, che per condensare forza e armamenti tornano di nuovo a colpire duramente la vita e i diritti del mondo del lavoro. Trump e il suo collega Musk indicano la strada a tutti i padroni del mondo: colpire i lavoratori e i diritti sociali per garantirsi risorse per le future guerre

La guerra, il peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori e dei popoli e le leggi contro il diritto alla protesta, al conflitto sociale, sono oggi gli elementi caratterizzanti questa fase storica e senza alcuna prospettiva di cambiamento, anzi la guerra diventa sempre di più l’unica strada percorribile per un sistema capitalistico in crisi. In Italia Il governo Meloni, in perfetta continuità con i governi precedenti e con le indicazioni dell’Unione Europea, continua ad aumentare le differenze sociali, a tenere bassi i salari, a ridurre le tasse ai ceti più ricchi, a sostenere l’Ucraina e il governo genocida israeliano.

Il Rapporto Draghi sulla competizione del sistema produttivo europeo definisce la direzione: tutte le risorse vanno utilizzate per la competizione, rafforzando le imprese europee che operano nei settori strategici, investendo sull’industria bellica e la difesa. Il sistema militare/industriale sta divenendo il volano di una possibile ripresa economica.

Risorse alla guerra, salari alla fame, aumento della povertà, deindustrializzazione, sviluppo solo di settori come il turismo, dove i salari sono più bassi, il lavoro è precario e lo sfruttamento altissimo

La costruzione delle lotte nei nostri paesi è elemento determinante.

Stiamo affrontando questa fase promuovendo continue iniziative, mobilitazioni, cortei e scioperi che legano il no alla vera e propria guerra sociale e repressiva contro la nostra classe alla lotta contro il genocidio in corso del Popolo Palestinese da parte dello Stato sionista di Israele, contro il sostegno politico e militare garantito dal governo italiano al genocidio, contro l'uso delle risorse sottratte a salari, sanità, scuola, case e servizi sociali per sostenere la Nato e l'Ucraina.
Abbiamo attraversato una stagione autunnale che ci ha visto protagonisti di importanti lotte e scioperi che hanno coinvolto con migliaia di lavoratori partecipare alle manifestazioni sotto le bandiere del nostro sindacato di classe.

Nell’80esimo anniversario della FSM le nostre iniziative devono intensificarsi, dobbiamo rafforzarci, crescere, lottare

Viva la FSM

Viva l’internazionalismo

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Caro Presidente,

Caro Segretario Generale,

Caro Segretario Generale della VGCL

Cari compagni del Consiglio di Presidenza,

innanzitutto, vorrei ringraziare la Confederazione del Lavoro del Vietnam (VGCL) per la sua ospitalità e salutare il popolo, il Partito Comunista e il governo della Repubblica Socialista del Vietnam in occasione del 50° anniversario della generale riunificazione del Paese, dopo la vittoria sull'imperialismo statunitense.

Per me, che da giovane comunista ho partecipato a tutte le manifestazioni a sostegno della lotta antimperialista del popolo vietnamita, è una gioia e un'emozione essere qui.

Oggi come allora, siamo al fianco della gloriosa lotta condotta dal Partito Comunista del Vietnam e dal compagno Ho Chi Minh.

Dal nostro ultimo incontro in Brasile, la situazione internazionale ha subito un'accelerazione senza precedenti che ha portato a nuovi assetti nel conflitto interimperialista.

La rottura dell'asse euro-atlantico sta facendo saltare l'ordine internazionale esistente, almeno in Occidente.

Gli Stati Uniti, con la rielezione di Trump, vogliono riconquistare una nuova leadership mondiale dopo anni di declino egemonico e, allo stesso tempo, cercare di scaricare il loro colossale debito interno sull'Europa e sui Paesi vicini, come il Messico, con cui hanno un surplus di importazioni, imponendo dazi.

Oltre a intervenire per fermare la guerra in Ucraina, Trump sta cercando di indebolire il rapporto Russia-Cina, avvicinandosi a Putin, e di risollevare il Paese dagli enormi costi sostenuti per le forniture militari e per gli impegni economici, tagliando significativamente le spese e gli apparati militari.

In questo quadro, che con il tempo diventerà più chiaro, l'Unione Europea mostra tutta la fragilità della struttura su cui è stata costruita e l'incapacità delle classi dirigenti e della borghesia europee, che si erano completamente sottomesse agli USA nello scontro tra il blocco euro-atlantico e quello euro-asiatico.

Oggi l'UE è il principale bersaglio della nuova politica protezionistica statunitense, che la sta attaccando direttamente con la politica dei dazi, il cambio di prospettiva sull'Ucraina e la fine della protezione militare garantita dall'articolo 5 dello Statuto NATO. A questa situazione, le classi dirigenti dell'UE rispondono con il riarmo, altri 800 miliardi di euro, la creazione di un esercito europeo e l'invio di truppe in Ucraina.

La risposta dei sindacati gialli italiani, affiliati alla CES, è quella di partecipare a una manifestazione nazionale, sotto le sole bandiere dell'UE, promossa dai partiti della sinistra liberale a sostegno dell'Ucraina e quindi a sostegno della guerra e della diminuzione delle spese militari.

In questo contesto, certamente in peggioramento per i lavoratori, la Conferenza europea dell'Ufficio regionale della WFTU, tenutasi a Parigi dal 28 al 30 gennaio, ha aperto la discussione sullo stato dell'organizzazione, sui compiti che ci attendono e sul piano d'azione per i prossimi anni volto a promuovere l'istituzione della WFTU in Europa, a consolidarla e ad ampliarla.

Oltre 120 delegati provenienti da 21 paesi hanno confermato il buono stato di salute della WFTU nella regione europea e hanno gettato le basi per il rilancio della stessa WFTU in uno dei punti più alti del capitalismo. Le principali aree di intervento, attraverso una riorganizzazione e un ampliamento del Segretariato europeo e un più intenso e concreto rapporto con le T.U.I., sono la lotta contro la militarizzazione e la guerra, e lo sviluppo di iniziative regionali sui temi più rilevanti per i lavoratori: i salari, l'occupazione, la precarietà, le pensioni, la situazione delle donne e dei giovani, la lotta contro la guerra, il diritto allo sciopero e alla contrattazione collettiva, e la formazione ideologica dei delegati. Tutti i documenti, il discorso introduttivo, le conclusioni e il piano d'azione sono stati adottati all'unanimità dai delegati al termine della conferenza. Questo importante risultato è stato possibile grazie a un processo di discussione che ha tenuto conto delle diverse posizioni all'interno del Segretariato.

I compagni possono consultare tutti i documenti approvati sul sito e sui social di Eurof.

La Conferenza ha approvato mozioni di solidarietà con il popolo palestinese per porre fine al genocidio da parte dello Stato sionista di Israele e per l'istituzione di uno Stato palestinese con Gerusalemme Est come capitale, nonché mozioni di sostegno a Cuba socialista, che da decenni soffre di un blocco economico e commerciale sempre più soffocante che sta mettendo a dura prova la tenuta sociale del Paese. La Conferenza dell'Eurof ha inoltre adottato altre mozioni a sostegno della lotta contro il licenziamento e la repressione dei dirigenti sindacali impegnati nella lotta e per l'istituzione di una Giornata mondiale di lotta contro la precarietà, che sottoponiamo al Presidential Council per la sua adozione.

La Conferenza della WFTU dell'EUROF ha riaffermato le nostre caratteristiche costitutive e fondamentali di internazionalismo, antifascismo, antimperialismo e contro la guerra, riaffermate dal 18° congresso mondiale di Roma. Ha dato grande importanza all'anniversario della nascita della WFTU, alla Conferenza di Parigi del 3 ottobre 1945, e ha lanciato un forte appello all'adesione, alla partecipazione e al sostegno di tutte le iniziative per celebrare l'80° anniversario della nascita della WFTU, che ha iniziato la sua gloriosa e importante storia a Parigi nel 1945, dove torneremo per onorarla adeguatamente.

Lunga vita alla WFTU!

Viva la solidarietà internazionalista!

Viva l'80° anniversario della WFTU!