Da 10 mesi gli operai del macello ProSus di Cremona occupano la fabbrica, in difesa del loro posto di lavoro messo a rischio dalla cessione dello stabilimento. Ora la recrudescenza della peste suina sta ponendo un problema di emergenza occupazionale per l'intero comparto suinicolo.

Un paese che abbina al Ministero del lavoro la valorizzazione del "made in Italy", delle tipicità nostrane, non può lasciare a sé stessa questa filiera produttiva. In particolare occorre vigilare affinché non si usi una crisi, comunque temporanea, per favorire speculazioni imprenditoriali a danno dei lavoratori.

A ProSus è giunto il momento di tutelare tutti i dipendenti, quelli diretti e quelli degli ex appalti sbattuti in mezzo ad una strada. Coloro che stanno gestendo la vendita dell'impianto creino un contenitore comune delle maestranze per tutelare tutti i posti di lavoro e traghettare l'azienda alla ripresa.

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