Prosus di Vescovado: il blitz della polizia non disarma la lotta! Tocca uno tocca tutti, il 28 febbraio manifestazione a Cremona
Oggi alle 3.30 del mattino con il favore del buio i reparti speciali della polizia di Stato si sono introdotti nello stabilimento Prosus di Vescovado, identificato i lavoratori che erano sulle gabbie, in occupazione dal 17 ottobre e fatto entrare la polizia privata chiamata dall’azienda che ha preso possesso dello stabilimento.
I lavoratori Prosus sono in lotta da quattro mesi, nel mese di ottobre, infatti, l’azienda decideva di procedere ad una ristrutturazione rivolta alla vendita dei suoi siti, compreso quello di Vescovado.
A gestire l’operazione per conto di un pool di banche, una manager specializzata che si era già fatta conoscere nella ristrutturazione di Tele Cinco.
La prima mossa dei padroni è stata la chiusura dei contratti con le ditte di appalto, licenziamenti mascherati che hanno colpito lavoratori impegnati da oltre 10 anni in Prosus.
Il business della Prosus azienda storica e leader nel settore alimentare, vale diverse decine di milioni che fanno gola agli speculatori di turno, un affare che però non tiene conto del futuro dei lavoratori e delle loro famiglie.
La lotta dei lavoratori della Prosus va raccontata e vissuta per la fratellanza e la solidarietà che è capace di esprime la moderna classe operaia .
I primi ad essere licenziati e oggi sgomberati sono i lavoratori diretti a tempo indeterminato che si sono fatti avanti per difendere i loro compagni delle ditte degli appalti chiusi dalla Prosus lo scorso dicembre.
Quattro mesi di lotta e occupazione, con il Presidio solidale fuori dai cancelli tenuto dalla comunità indiana e dall’USB. Quattro mesi in cui l’azienda ha sistematicamente ignorato il confronto con l’USB.
Lo sgombero di oggi è stato preceduto dalla convocazione in tribunale dei lavoratori Prosus, accusati di lottare per la difesa del posto di lavoro. In questo caso le rivendicazioni dei lavoratori vengono trattate come un problema di ordine pubblico mentre nei settori industriali e della logistica crescono di pari passo lo sfruttamento, la speculazione e l’infiltrazione mafiosa.
Lo sgombero di oggi non ferma la lotta dei lavoratori Prosus, dal presidio davanti ai cancelli della Prosus di Vescovado che non smobilita i lavoratori rilanciano la mobilitazione contro il sistema degli appalti e per la difesa dei posti di lavoro.
La solidarietà e la lotta sono le nostre armi , schiavi mai !!
Mercoledì 28 febbraio appuntamento a Cremona
Luogo e orario saranno comunicati nei prossimi giorni
hanno aderito gli operai della logistica, dei porti, dell’industria, sarà con noi anche Zero Calcare.
13/2/2024
UNIONE SINDACALE DI BASE