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RAI: LEONARDI (USB), CAMUSSO E ANGELETTI STANNO CONSEGNANDO IL DIRITTO DI SCIOPERO NELLE MANI DEL BOIA. Il 19 si sciopera contro spending review e privatizzazioni

Roma -

“La nota al Garante sugli scioperi inviata da Camusso e Angeletti in ordine alla legittimità dello sciopero proclamato contro la privatizzazione della RAI per l’11 giugno, contiene in sé due fatti”, osserva Pierpaolo Leonardi, dell’Esecutivo Confederale USB. “La nota asserisce che il conflitto sindacale sia tale solo quando prodotto da Cgil, Cisl e Uil, che notoriamente confliggono poco, e contemporaneamente smentisce  una delle regole più sostenute da loro stessi in merito alla necessità di garantire la rarefazione di almeno 10 giorni tra due scioperi nella stesso bacino di utenza, cosa che noi contestiamo da sempre e che solo oggi, perché li riguarda, anche Cgil e Uil contestano”.

 

“Ora, lo sciopero proclamato per il giorno 19 giugno dalla USB non è rivolto in particolare alla RAI – precisa il dirigente sindacale - ma ha come obiettivo il contrasto alla spending review e alle privatizzazioni ed è pertanto rivolto anche alle aziende partecipate dallo Stato, quale in effetti la RAI è. Sostenere, come scrivono Camusso e Angeletti, che ‘la USB non risulta avere una consistenza rappresentativa tale da integrare la violazione’, riferendosi alla violazione della rarefazione oggettiva, contiene in sé due ulteriori motivi di ovvio dissenso”.

 

“Il primo – spiega Leonardi - è che se oggi la USB non ha una consistenza rappresentativa in RAI questo è dovuto alla scelta da noi operata due mesi or sono di interrompere ogni relazione con il sindacato SNATER, con cui l’USB aveva stretto un Patto federativo, in quanto lo SNATER ha sottoscritto il ‘Testo Unico’ del 10 gennaio sulla rappresentanza sindacale, confezionato da Camusso, Angeletti e Bonanni proprio per escludere dalla rappresentanza i sindacati conflittuali. Oggi lo SNATER firma addirittura il ricorso assieme alla Camusso”.

 

“Il secondo punto – prosegue Leonardi - è che non capiamo come mai oggi si insista tanto sul voler fare lo sciopero RAI contro la vendita/privatizzazione di RAI WAY, struttura proprietaria della rete, quando c’è uno sciopero già proclamato per il 19 giugno a tutela di tutti i servizi pubblici dalla mannaia delle privatizzazioni. Ricordiamo che uguale volontà di lotta non è stata espressa all’epoca della privatizzazione di Alitalia, di Telecom o dello spacchettamento delle ferrovie con la vendita proprio di RFI, cioè della rete o per fermare il devastante intervento della Fornero sulle pensioni. Ma stavolta, pur di tentare di ostacolare lo sciopero proclamato dall’USB, Camusso e Angeletti sono disposti a consegnare il diritto di sciopero nelle mani del boia”.

 

“Se i lavoratori RAI intendono scioperare e lottare contro il piano Renzi di smantellamento del servizio Radio Televisivo pubblico potranno farlo il 19 giugno, assieme a tutti quei lavoratori che scenderanno in sciopero per salvare il welfare, gli asset strategici e il futuro del Paese”, conclude l’esponente USB.