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RDB P.I. PROMUOVE RACCOLTA DI FIRME CONTRO LO SCUDO FISCALE

Da venerdì 16 ottobre sarà possibile firmare in tanti luoghi di lavoro su tutto il territorio nazionale

Roma -

La RdB Pubblico Impiego promuove una raccolta di firme contro lo scudo fiscale, che partirà da venerdì 16 ottobre in tanti luoghi di lavoro ed in diverse piazze sul territorio nazionale. Con questa iniziativa la RdB P.I. si rivolge a tutti i lavoratori dipendenti e pensionati, pubblici e privati, che sorreggono sulle proprie spalle quasi l’intero gettito fiscale del Paese.

 

Lo scudo fiscale rappresenta infatti il peggior condono fiscale mai realizzato, anche grazie al collaborazionismo dell’opposizione; crea un buco di bilancio di oltre 100 miliardi di Euro rispetto al gettito che sarebbe arrivato ad aliquota ordinaria, ed indirettamente sottrae risorse a tutti i lavoratori che pagano regolarmente le tasse. Lo scudo è inoltre un’amnistia per reati gravi, per i quali i nostri codici prevedono la reclusione fino a sei anni: falso in bilancio, distruzione di scritture contabili, uso di false comunicazioni sociali, sono solo alcuni dei comportamenti illeciti connessi all’evasione fiscale sui quali calerà definitivamente il silenzio grazie all’anonimato imposto per gli intermediari che invieranno le dichiarazioni di adesione allo scudo.

 

Al contempo, mentre nel Pubblico Impiego avanza la controriforma Brunetta, che attraverso una falsa meritocrazia aggrava per legge l’esclusione di una fascia vastissima di lavoratori pubblici dal salario accessorio (peraltro già decurtato con la legge 133/2008), il Governo non stanzia le risorse per il rinnovo dei contratti ed opera tagli draconiani ai bilanci della Pubblica Amministrazione, per utilizzare questo tesoretto a sostegno degli imprenditori e delle banche - gli stessi soggetti responsabili dell’esportazione dei capitali all’estero.

 

Le firme raccolte saranno portate in corteo a Roma, in occasione della manifestazione indetta per lo sciopero generale nazionale proclamato dal Patto di Base il prossimo 23 ottobre, e saranno inviate alla Presidenza del Consiglio, ai gruppi parlamentari di Camera e Senato e al Ministro dell'Economia e Finanze.