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Reato di omicidio sul lavoro: anche per il Governatore della Toscana Giani è necessario. Continua la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare

Roma -

Finalmente, dopo un anno funestato dalle morti sul lavoro, anche la politica istituzionale si rende conto della necessità di introdurre il reato di omicidio sul lavoro: è stato, infatti, il governatore della Regione Toscana Eugenio Giani a parlarne, che l’ha definito una giusta sferzata, come avvenuto per l’omicidio stradale.

Ci rallegriamo che la nostra proposta abbia suscitato l’interesse del Governatore, nelle ultime settimane in cui sarà possibile firmare per la legge di iniziativa popolare e lesioni gravi e gravissime: una campagna portata avanti da un comitato composto da USB, Rete Iside, dalla madre di Luana D’Orazio Emma Marrazzo e da altri soggetti politici e sociali.

Siamo convinti che in questo modo si potrebbe finalmente porre un freno alla strage di lavoratrici e lavoratori in corso nel nostro paese e che costa, ogni anno, più di mille morti. È diffusa una cultura che, invece, nella salute e nella sicurezza sul lavoro vuole vedere solo un costo per la parte imprenditoriale, da ridurre al minimo per poter massimizzare i profitti.

Anche dopo la consegna delle firme continueremo a portare avanti questa importante campagna, in modo da mantenere alta l’attenzione e poter far si che la nostra legge venga finalmente discussa ed approvata in Parlamento: ce lo chiedono le oltre tre persone che ogni giorno, in Italia, perdono la vita a causa del lavoro.

Più info e accesso alla procedura di firma online su leggeomicidiosullavoro.it

 

Unione Sindacale di Base

Rete Iside