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Recensione del libro "Prigionieri del mattone" del Prof. Di Stasi, docente dell'Università Politecnica delle Marche

Pubblichiamo la recensione del Prof. Antonio Di Stasi (Ordinario di Diritto del lavoro nell’Università Politecnica delle Marche), un importante intervento che contribuisce a valorizzare il lavoro che ASIA-USB ha pubblicato nei mesi scorsi. Prigionieri del Mattone ricostruisce il ruolo della rendita parassitaria nel nostro paese.

Il Prof. Di Stasi ha anche dato un suo apporto con l'intervenendo alla presentazione del libro, tenutosi nella Facoltà di Economia "Giorgio Fuà" dell'Università Politecnica delle Marche lo scorso dicembre.

Ancona -

Il titolo del libro “Prigionieri del mattone”, curato dall’Associazione Inquilini e Abitanti (ASIA-USB)  ed edito da “L’Armadillo editore” nell’anno appena passato, potrebbe ad una prima lettura lasciare interdetti, ma a ben riflettere è particolarmente opportuno per definire la condizione di “riduzione in vincoli” di chi aspira alla soddisfazione di un diritto fondamentale della persona, come è quello ad avere una casa dove vivere.

Il lettore ha presto sciolto il dubbio su chi sia il carceriere che se tradizionalmente era da inquadrare nel grande proprietario edilizio -solitamente un nobile o l’appartenente ad una famiglia con grandi ricchezze immobiliari- oggi è soppiantato (almeno in larga parte) da un nuovo soggetto che è la “finanza”.

Intendiamoci, non cambia il meccanismo di base nella relazione tra chi detiene la ricchezza e chi dipende da chi quella ricchezza detiene, in quanto la proprietà immobiliare è utilizzata per riconoscere una rendita e quindi mettere a frutto un bene al fine di aumentare la propria forza economica; quel che cambia è che attraverso l’ingresso di Fondi speculativi nel settore dell’abitazione, si aggiungono alla tradizionale rendita anche logiche tipiche del mondo della finanza che attraverso cartolizzazioni e ultravalutazioni di terreni, quando non determinando a proprio vantaggio le politiche urbanistiche, “spremono” ancor di più il soggetto che aspira ad avere una abitazione (possibilmente dignitosa).

Nel libro viene ben dimostrato come l’ingresso dei Fondi e della finanza nel settore abbia contribuito ad aumentare la disuguaglianza, ovvero la forbice tra chi detiene sempre più ricchezza e chi invece ha come unica possibilità per produrre reddito la messa a disposizione delle proprie braccia ed intelletto. L’ulteriore novità che rende difficile contrastare lo squilibrio sociale è dato dalla circostanza che oggi non si conosce nemmeno chi è il detentore della proprietà, vuoi perché i Fondi “nascondono” l’effettivo o gli effettivi titolari e vuoi perché la finanziarizzazione non è questione nazionale, ma mondiale.

Una situazione impari perché le logiche e la controparte sfuggono ai tradizionali attori del conflitto di classe rendendo molto difficile l’affermazione dei diritti sociali, primo fra tutti quello ad una casa dignitosa.

La condizione di sfruttamento e di inferiorità del ceto popolare è dunque irreversibile?

Dopo l’analisi scientifica della situazione attuale gli autori del libro riescono ad elaborare una prospettiva per l’affermazione di diritti degli inquilini attraverso la declinazione di nuove prospettive che devono portare ad una nuova politica per la casa, dimostrando come l’agenda politica debba essere capovolta e che solo il ritorno del conflitto sociale può mettere un freno alle speculazioni e alla voracità dei Fondi e della finanza. Dunque non solo la soddisfazione del bisogno attraverso le occupazioni, ma anche affermando che il consumo di suolo è funzionale agli interessi privati e non al bene comune e che leggi come quelle sull’equo canone debbano essere reintrodotte unitamente ad una politica fiscale che sposti la ricchezza dalla finanza alla classe sociale che aspira ad avere almeno soddisfatto un bisogno primario come il diritto alla casa.

Antonio Di Stasi (Ordinario di Diritto del lavoro nell’Università Politecnica delle Marche)

PRENOTAZIONE DEL LIBRO IN FORMATO CARTACEO E FORMATO EPUB​​​​​​​

https://asia.usb.it/prigionieri-del-mattone.html