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RICERCA: DOMANI PRESIDIO USB AL MINISTERO DELL'AGRICOLTURA. STABILIZZARE I 600 PRECARI DI CRA E INEA

Roma, via XX Settembre, 54 - ore 9.30

Roma -

Domani, 11 dicembre, dalle ore 9.30, l’USB P.I. Ricerca sarà in presidio a Roma, sotto il Ministero dell’Agricoltura per chiedere finanziamenti per il Consiglio di Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura (CRA) e per l’Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA), con l’assunzione dei circa 600 precari dei due enti vigilati  dal MIPAAF

 

“Chiediamo al Ministro De Girolamo di scendere a parlare con i ricercatori così come ha fatto con gli agricoltori”, spiega Claudio Argentini, dell’Esecutivo USB Pubblico Impiego. “Nello scorso luglio l’intervento del Ministro è stato decisivo per impedire il licenziamento dei ricercatori ‘storici’ dell’ex INRAN e sappiamo che sono state intraprese altre iniziative positive verso il CRA. Ma domani saremo davanti al ministero per sollecitare un intervento più strutturale e di lungo respiro”.

 

“Noi della ricerca da mesi cerchiamo un’interlocuzione stabile con De Girolamo e non l’abbiamo ancora ottenuta. Come organizzazione e come lavoratori – sottolinea Argentini - vogliamo invece dare un contributo al rilancio degli enti vigilati dal suo dicastero, con la coscienza della funzione svolta dalla ricerca anche in questo settore”.

 

Prosegue il dirigente USB: “Vorremmo che il Ministro comprendesse l’importanza della ricerca, sia per lo sviluppo della nostra agricoltura che per la lotta contro il monopolio delle multinazionali. Al momento, la ricerca espressa da INEA e CRA è fortemente minata dall’emergenza fondi e dal numero dei precari, circa 600 di cui solo una minoranza a tempo determinato, con moltissimi ‘storici’.  Nel caso dell’INEA va inoltre sottolineato che c’è anche assoluta necessità di avviare un cambio dei vertici dell’ente, oggetto di continue rivelazioni giornalistiche  e, forse, di inchieste della magistratura”.

 

Conclude Argentini: “Secondo l’USB P.I., la situazione necessita di un coraggioso intervento. È chiaro che una mancata risposta del Ministro provocherà da parte dell’USB la continuazione della mobilitazione con altre forme di lotta”.