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RICERCA: USB, COMMISSARIAMENTO DELL'ISS FRUTTO DI ANNI DI TAGLI. LAVORATORI ISTITUTO ADERISCONO A SCIOPERO GENERALE DI DOMANI

Roma -

Si è da poco conclusa a Roma un'affollata assemblea indetta dall’USB all’Istituto Superiore di Sanità, nella quale è stata confermata la partecipazione allo sciopero generale del Pubblico Impiego, proclamato per domani, giovedì 19 giugno.

 

“Il commissariamento dell'Istituto è il risultato di anni di tagli del finanziamento ordinario”, spiega Cristiano Fiorentini, dell’Esecutivo USB P.I.. “Nel recente passato la Corte dei Conti, andando ben oltre il proprio compito, aveva invitato l'ISS a cercare finanziamenti che sostituissero quello statale, spingendolo di fatto nelle mani dell'impresa privata. I governi ossequiosi dell'Europa vogliono fare questo con gli Enti Pubblici di Ricerca – denuncia Fiorentini -  regalarli ai padroni”.

 

Prosegue il dirigente USB: “Rileviamo che il commissariamento dell’ISS non è un atto dovuto, ma nasconde un progetto politico sull’Istituto che si colloca perfettamente all’interno della annunciata riforma degli Enti Pubblici di Ricerca. Il Governo ha dichiarato di vedere gli EPR strettamente connessi allo sviluppo economico del Paese, riassumendo in questo modo la svendita della ricerca pubblica all’impresa privata. Se l'ISS si piegherà agli interessi dell'impresa non sarà più il maggior centro pubblico di ricerca sanitaria di questo Paese, punto di riferimento, organo di controllo ed elemento di garanzia in tema di salute per tutti i cittadini, ma uno strumento nelle mani del business di qualche multinazionale farmaceutica”.

 

Aggiunge Fiorentini: “Oltre al futuro dell’Ente siamo estremamente preoccupati per le ricadute sul personale, a partire dagli oltre 600 precari, che oggi sono fortemente esposti al rischio di licenziamento”.

 

“Questa vicenda ci rafforza nella determinazione con la quale andremo in piazza domani, in occasione dello sciopero di tutto il Pubblico Impiego – conclude il sindalista - contro la ‘riforma’ della P.A. e contro la svendita della ricerca pubblica ai privati contenuta nei 44 punti di Renzi e Madia, per il rinnovo del contratto, per la stabilizzazione dei precari”.